Col turismo bloccato causa Covid-19, anche il noleggio delle barche, con o senza skipper, è in grave difficoltà. Il grido di aiuto arriva dal settore del charter nautico delle barche a vela, un modo alternativo di fare vacanza in Sardegna.

Sono ben 30 le società coinvolte, da Cannigione fino a Cagliari, con 300 imbarcazioni ferme, 2500 posti letto, 125 dipendenti diretti, più altrettanti indiretti. Con un giro di affari di circa 27 milioni.

Un crollo del 50%, dichiarano gli operatori, da sommare a un ulteriore 30% dovuto ai vari contratti già spostati sul 2021. “Questo significa che il nostro settore avrà l’80% di crollo e possibili perdite di posti di lavoro a tempo indeterminato – spiegano- Quest’anno abbiamo già disdette sino a metà luglio, e i nostri clienti al 90 % sono esteri e con molta probabilità non potranno affrontare il viaggio perché al momento non è dato sapere quali saranno le restrizioni sui viaggi e gli spostamenti delle persone”.

Si chiede, quindi, alla Regione, di riconoscere questo settore come attività “ricettivo -turistica”.

“Le società di charter – spiegano gli addetti ai lavori – hanno il problema dell’IVA che dall’11 % passerà al 22%; è fondamentale che la Regione le integri nel settore turismo di cui ovviamente sono parte integrante con il quale sono escluse”. Tra le richieste c’è anche quella di poter tamponare i danni delle cancellazioni con dei contributi.

Altra considerazione. “I porti concessionari- continuano gli operatori- richiederanno e forse otterranno la sospensione degli oneri demaniali. Contrariamente a tutto ciò, le società di charter sono attualmente condannate a pagare in pieno i posti barca. Se il numero degli utenti imbarcabili dovesse essere malauguratamente ridotto, il comparto bare-boat sarebbe pressoché spacciato. La maggior parte dei nostri equipaggi è formato da nuclei familiari o gruppi già formati che non possono essere dimezzati. I protocolli sanitari devono essere attuati nei confronti degli utenti prima di salire sulle imbarcazioni e non riducendo il numero delle persone imbarcabili in uno spazio comunque ristretto come quello di una barca a vela”.