“Olbia merita altro rispetto alle vasche di laminazione del Piano Mancini o del Piano Technital, e i finanziamenti disponibili, se usati per soluzioni più sicure e più economiche, sono più che sufficienti”. A sostenerlo è il presidente del Comitato Salva Olbia, Flavio Lai, in una lettera inviata al presidente della Regione e commissario dell’emergenza idrogeologica, Christian Solinas, riproponendo la questione dell’emergenza idrogeologica conseguente all’alluvione di Olbia del 2013, che fatto vittime e danni.

“Si rifletta prima di spendere ingenti risorse finanziare, ingiustificate dall’analisi costi-benefici di progetti che, dopo anni, non hanno la Valutazione di impatto ambientale – scrive il presidente – Se si può spendere la metà e con più sicurezza non ci devono essere dubbi e poi una bella fetta di finanziamenti è servita per redigere piani e progetti di opere esageratamente costose e di dubbia efficacia, come la vasca di laminazione quasi dentro l’abitato e il lunghissimo tratto di canale scolmatore esterno tombato”.

Elementi per cui “il Piano Mancini da 150milioni di euro non è la migliore soluzione”, è il parere. “Anche l’amministrazione comunale ha detto che userà ogni strumento per impedirne l’attuazione”, ricorda il presidente, ma l’alternativa sostenuta dal Comune è quella “della Technital, col progetto di fattibilità approvato dall’amministrazione che costa 208milioni di euro ed è insicuro – rincara – con tombamenti e una vasca di laminazione di 15 ettari a confine con l’abitato”. Inaccettabile non tener conto “di altre soluzioni note, che non prevedono vasche di laminazione, limitano a qualche chilometro il percorso in galleria e fanno entrare in città solo 120 metri cubi al secondo di acqua di piena contro i 180 della Technital e i 450 di Mancini”, dice il Comitato.

Non solo. “La soluzione che privilegiamo costa poco più di 100milioni di euro anziché i 208 del Piano Technital e i 150 del Piano Mancini”. A parte l’emergenza socio-economica in atto, “potremmo utilizzare le economie per non interrare la canaletta di accesso al porto, regimentando diversamente e rendendo sicuro il Rio Padrongianus, mettendo in sicurezza i canali cittadini, riqualificandoli e trasformandoli in oasi ambientali”.