Prosegue la querelle all’Acquedotto di Sassari tra la Torres e i suoi giocatori che insieme all’allenatore Marco Mariotti hanno chiesto, che “in occasione del prossimo pagamento da parte della Regione sarda del contributo alle società sportive (L. 17/1999), che venisse corrisposto il rimborso spese”. Sarebbero circa 160 mila euro i crediti vantati dagli atleti nei confronti della Torres, tra i quali quello relativo alla preparazione atletica di luglio e agosto 2019.

Con una nota pubblicata sulla pagina web della società, il presidente Salvatore Sechi, sostiene che ai giocatori sono stati pagati i rimborsi spettanti per contratto e che gli stessi non hanno cercato contatti con la società. “Non corrisponde al vero – afferma Sechi insieme alla dirigenza torresina – che da tempo non vi era più nessun contatto tra tesserati e Società. L’ultimo colloquio del presidente con tutti i calciatori è stato soltanto tredici giorni fa in occasione delle festività pasquali e nessuno in quella occasione ha lamentato mancati pagamenti dei rimborsi o fatto richieste non corrisposte. Sarebbe stata premura del presidente, infatti, in presenza di esigenze manifestate, venire incontro ai tesserati, stante la situazione attuale dovuta al prolungato fermo delle attività sportive.

Nella nota la Torres, che milita nel Girone G del Campionato di Serie D in terza posizione, tallonata a breve distanza dalla ‘gemella’ Latte Dolce, specifica che “al netto degli acconti già corrisposti la Società ha effettuato in favore dei propri tesserati i pagamenti delle mensilità che vanno da Settembre a Febbraio”.
Di diverso avviso invece i giocatori: “Purtroppo la Società, anziché tentare, con giusto riserbo, un contatto diretto con gli interessati ai fini di un’auspicabile risoluzione della vertenza, continuano ad affidarsi a comunicati pubblici, peraltro rappresentativi di circostanze non veritiere”, scrivono i giocatori. Che spiegano: “Le richieste di aiuto rivolte al sig. Sechi sono state diverse, ripetute e tutte prive di riscontro. Al di là dei facili proclami rivolti al pubblico dal Consiglio Direttivo (… Sarebbe stata premura del presidente, infatti, in presenza di esigenze manifestate, venire incontro ai tesserati, stante la situazione attuale dovuta al prolungato fermo delle attività sportive …) nonostante oggi le difficoltà dei tesserati, non certo per nostra volontà, siano divenute di pubblico dominio, certamente non abbiamo ricevuto alcun conforto dal presidente. Anzi, i comunicati societari sono di segno diametralmente opposto”.

“I contratti individuali hanno scadenza 30 giugno – puntualizzano i giocatori -, con il relativo obbligo di rimborsi, ed il campionato prevede la scadenza del 4 maggio. Il rimborso spese di maggio e giugno, pertanto, nella sostanza e secondo la reale volontà delle parti è imputabile ai mesi di luglio ed agosto 2019. Il contributo regionale (L.R. 17/1999, ndr) , come ricavabile da quanto pubblicato sul sito della Regione Sardegna – prosegue la nota puntuale dei giocatori – , e come da prassi, viene concesso tenendo conto del compenso agli atleti e ad un tecnico. Ciò è riportato a chiare lettere anche nella modulistica predisposta dall’Ente ai fini della partecipazione al bando”.

Chiaro che tutta la tifoseria torresina è in fermano e divisa in due fazioni: una pro dirigenza (a dire il vero in sparuta minoranza) e l’altra che sta dalla parte dei giocatori e lo si evince dai numerosi commenti sulla pagina Facebook della Torres. “In conclusione comunichiamo – concludono i giocatori – non replicheremo più a comunicati della Società ed auspichiamo che la vicenda possa essere risolta con la giusta e doverosa sensibilità e riservatezza. Non ci sottrarremmo certo ad un garbato confronto qualora ci venga richiesto dalla società”.

Ma all’Acquedotto sembrano addensarsi nubi sempre più cupe e cariche di veleni, e le voci dei più informati portano a credere che per alla ripresa del prossimo campionato Sassari si presenterà in serie D con una sola squadra. Fusione all’orizzonte con la compagine che naviga in acque più serene? Forse…