“È questo il momento di consentire la riapertura immediata di tutte le attività produttive e commerciali”.

Lo sostiene Gianfranco Congiu, portavoce del Partito dei Sardi, che sottolinea: “Le ragioni sono esattamente le stesse che il governo italiano ha posto a giustificazione della riapertura immediata dell’Enalotto e, dal 4 maggio, delle slot machine e i gratta e vinci dentro le tabaccherie. Così come i giochi d’azzardo assicurano il gettito e, quindi, le coperture finanziarie allo Stato, allo stesso modo le attività produttive assicurano le coperture finanziarie al fragilissimo tessuto sociale territoriale, in primis famiglie e Comuni. Le attività produttive sono il vero cuore pulsante di un’economia territoriale e un perdurante (e a questo punto direi irragionevole e irrazionale) divieto di riapertura crea conseguenze disastrose nei bilanci familiari e nelle entrate dei Comuni”.

“Ma quando si deroga all’impianto generale e si consente la riapertura dei soli luoghi delle scommesse – prosegue Congiu – non vi è più alcuna valida ragione per continuare ad imporre un blocco delle altre attività produttive. Ne andrebbe dei vincoli fiduciari tra la popolazione e le istituzioni. Entrare a giocare nelle tabaccherie non è automaticamente immunizzante: continuerà ad essere decisivo il rispetto del contingentamento degli ingressi in spazi ristretti, il distanziamento sociale, l’uso di mascherine e la sanificazione continua. Buone pratiche con le quali in questi due mesi abbiamo familiarizzato e che sono entrate nel novero delle nostre abitudini quotidiane. Ma allora perché non imporre le stesse cautele a tutti gli esercenti? Perché non consentire la riapertura di tutti gli esercizi commerciali e fabbriche, imponendo loro il rispetto delle norme, delegando i sindaci, autorità sanitaria locale dotati del potere di emissione di ordinanze contingibili e urgenti, di operare un serrato controllo del territorio con previsione di severe sanzioni?”.