alcoa-operai-in-tenda-da-11-giorni-oggi-la-visita-dei-sindaci-del-sulcis-video

“L’Anci Sardegna, in una nota stampa,  ringrazia il Presidente della Regione Solinas per la fiducia – nonostante il mancato confronto preliminare sul testo e consideriamo la questione un grave sgrammaticatura istituzionale poichè si agisce su competenze dirette dei comuni – che ripone nei sindaci sardi: la vera infrastruttura democratica di questa Regione”, così si apre il comunicato stampa.

“Noi tutti, a partire dall’11 maggio, siamo pronti a far ripartire, in sicurezza, parrucchieri, barbieri, tatuatori ed estetisti e certamente (se consultati) avremmo proposto anche un piano sostenibile per la riapertura dei bar e dei ristoranti con codici di comportamento e di sicurezza davvero innovativi – scrive il Presidente dell’Anci Sardegna – tuttavia da un’attenta lettura delle norme il potere ordinatorio sull’epidemia da Covid19 non è in capo ai sindaci almeno secondo quanto prevista dall’articolo 3 comma 2 del Decreto Legge 19 del 25 marzo 2020 che qui riportiamo: “I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali, ne’ eccedendo i limiti di oggetto cui al comma 1”.

“Tale previsione normativa rischia di scontrarsi, tuttavia, con l’articolo 5 comma 2 dello stesso DL 19 che escluderebbe le Regioni a Statuto Speciale dall’applicazione di parte del Decreto Legge – scrive Anci Sardegna – che chiede se il potere di ordinanza limitato dalla norma si applichi anche ai comuni sardi, secondo l’orientamento interpretativo prevalente, in quanto di diretta derivazione dal D.lgs 267/2000 ex art. 50”.

L’Anci chiede pertanto un chiarimento netto sul punto da parte della Regione Sardegna e del Ministero degli Interni per il tramite dei Prefetti e aggiunge che da qui all’11 maggio c’è ancora tempo e la Regione Sardegna deve sciogliere, in maniera incontrovertibile, il nodo interpretativo.

“Anci Sardegna è sempre disponibile alla leale collaborazione, ma anche rispettosamente ossequiosa delle norme e pertanto chiede al Presidente Solinas di sciogliere il nodo interpretativo fra la coesistenza fra l’articolo 3 comma 2 e l’articolo 5 comma 2 del Decreto Legge 19/2020 ovvero di valutare la modifica degli articoli 13 e 22 dell’Ordianza n. 20 del 2 maggio 2020 assumendo su di sé l’onere della riapertura delle attività economiche anche per non generare decisioni a macchia di leopardo che ingegnerebbero problematiche non facilmente gestibili fa comune e comune – prosegue la nota – si specifica, a favore dei cittadini e degli operatori economici coinvolti, che i comuni sardi vogliono una rapida definizione della procedura che li vedrebbe ritornare al lavoro in sicurezza per produrre reddito e dare il giusto sostentamento alle loro famiglie e non hanno timore, rispettando le leggi, di assumersi le proprie responsabilità così come chiedono agli altri attori istituzionali di fare altrettanto”.

“Purtroppo, e non per responsabilità dei sindaci sardi, siamo costretti a fare le nostre annotazioni a posteriori non essendo stati consultati preliminarmente all’adozione dell’Ordinanza da parte della Regione”, conclude la nota stampa dell’Anci Sardegna.