“Non ci fanno rientrare nelle Case dello studente”. È l’Sos lanciato dagli universitari dopo le ultime disposizioni dell’Ersu contro i possibili contagi legati all’emergenza coronavirus. “Gli studenti – questa la lettera diffusa – che all’inizio di marzo hanno scelto in coscienza di tornare dalle proprie famiglie, oggi si trovano di fatto sfrattati, e rischiano così di veder calpestato il proprio diritto allo studio, già fortemente compromesso da questa emergenza.

Gli studenti pretendono dall’Ersu risposte chiare e trasparenti sui tempi e sulle possibilità reali di rientro, e sono pronti a mobilitarsi per chiedere il rimborso totale di tutte le rette già pagate, per tutto il periodo nel quale non hanno potuto e non potranno accedere ai propri alloggi, con l’ovvia garanzia di poter recuperare personalmente e agevolmente i propri effetti, e per veder garantito concretamente il pieno diritto allo studio”. Nei giorni scorsi l’Ersu aveva comunicato dal suo sito le ragioni della scelta del Consiglio di Amministrazione dell’ente, con deliberazione dello scorso 30 aprile: “rientro nelle Case dello Studente in condizioni di sicurezza previa adozione di idonei protocolli”.

La disposizione recepisce il senso dei decreti ministeriali e prevede tra gli altri punti la proroga della chiusura di sale studio e tv, l’accesso alle cucine a un massimo di due utenti e la sospensione del ricevimento degli ospiti esterni.