“Il fondo di 1,5 miliardi di euro che lo Stato mette a disposizione delle Regioni per l’emergenza Covid va rivisto”. E’ la posizione della Regione Sardegna alla quale toccherebbero 150 milioni di euro.

“Una cifra evidentemente insufficiente – fa notare l’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino – soprattutto per le Regioni a Statuto speciale che, a differenza delle ordinarie, devono garantire anche servizi essenziali come la sanità e i trasporti”. La Sardegna, ricorda l’esponente della Giunta Solinas, “ha un bilancio fondato, per l’80%, sulle entrate erariali. Dalle nostre stime, vista la riduzione del gettito determinata dall’emergenza Covid-19, alle casse regionali mancheranno tra i 600 e i 700 milioni di euro. Un buco che mette a rischio anche i servizi essenziali garantiti dalla Regione”.

Da qui la richiesta allo Stato di rivedere la capienza del fondo. D’altra parte, ricorda Fasolino, “per l’emergenza sanitaria la Commissione Ue ha concesso all’Italia la possibilità di sforare di 80 miliardi, e di questi lo Stato non può riconoscerne alle Regioni solo 1,5”.

Fasolino: “Liquidità a imprese per uscire da crisi”

“Dare liquidità alle attività produttive per consentire loro di rialzarsi dopo questi mesi terribili”. E’ la chiave individuata dalla Giunta Solinas per venire incontro alle imprese che pagano l’emergenza economica legata al Covid-19. Ed è l’obiettivo dell’accordo Regione-Banca europea degli investimenti (Bei) già ratificato con una delibera dell’esecutivo e illustrato oggi in quinta commissione dall’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino. L’intesa permetterà l’accesso al credito a tutte le imprese, anche a quelle considerate a rischio: ogni concessione sarà a tasso zero per i prestiti fino a 800mila euro.

“Chi chiederà di più, fino a un massimo di 5 milioni di euro, potrà comunque avere condizioni favorevoli – ha precisato l’esponente della Giunta Solinas – i prestiti avranno 24 mesi di preammortamento e il capitale potrà essere restituito in 15 anni. Tutto questo grazie a un fondo di 200 milioni di euro finanziato da Regione e Bei in parti eguali”.

Non è ancora pronto, invece, il disegno di legge – sempre a favore delle imprese – ma indirizzato a garantire la copertura di una serie di categorie non comprese nel Cura Italia, per esempio colf, badanti e stagionali, e a fornire incentivi alle aziende per le assunzioni. Questo ddl dovrebbe avere una copertura di circa cento milioni e sarà trasmesso al Consiglio nei prossimi giorni, comunque entro la settimana. La Regione sta ancora lavorando per renderlo compatibile con i provvedimenti nazionali: si vuole evitare, cioè, di mettere in campo misure uguali. Previsti nel ddl anche aiuti alle imprese fino a 7.500 euro in regime di de minimis.

Dalla Regione non arriverà, invece, nessuno stanziamento a fondo perduto, misura chiesta a gran voce dalle opposizioni in particolare per le microimprese e per le piccole attività artigianali e commerciali. Secondo Fasolino, infatti, prevedere un contributo a fondo perduto per le 113mila imprese isolane peserebbe sul bilancio della Regione per circa un miliardo di euro.