“Sempre più medici, prevalentemente quelli di medicina generale che esercitano capillarmente nei vari territori della Sardegna e che sono maggiormente in contatto con la popolazione, segnalano casi di carenza di controlli effettivi come da disposizioni nazionali e regionali, in particolare l’insufficienza di verifiche del rispetto della quarantena e la mancata effettuazione di tampone rino-faringeo: a questa situazione deficitaria occorre porre rimedio quanto prima, soprattutto in vista dei numerosi arrivi che potrebbero registrarsi a breve con la liberalizzazione degli spostamenti interregionali con la riapertura della stagione estiva”, afferma Salvatore Corrias, Consigliere regionale.

Il Consigliere del Pd è il primo firmatario di una interrogazione con la quale si pone all’attenzione del Governo della Regione l’esigenza di potenziare le azioni di controllo volte al contenimento della diffusione del COVID-19.

“La grave crisi sanitaria che si è manifestata a livello mondiale ha costretto il Governo nazionale ad adottare una serie di misure di contenimento del contagio da COVID-19: nello specifico, sono state stabilite rigide regole per chi intenda fare ingresso in Italia. Devono essere poi i Presidenti di Regione a stabilire ulteriori misure per monitorare gli accessi nei singoli territori. Essendo vietati gli spostamenti extraregionali, per poter fare ingresso in Sardegna è necessario farne esplicita richiesta direttamente al Presidente della Regione Sardegna attraverso una procedura informatizzata che prevede il rilascio, da parte del viaggiatore, di una serie di dichiarazioni:tra le altre cose, il soggetto in ingresso nell’Isola dichiara di osservare l’isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di quarantena per 14 giorni a decorrere dalla data di arrivo, indicando il domicilio di reperibilità e comunicando al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente, e di osservare il divieto di spostamenti e viaggi. Entro sole quarantotto ore il Presidente della Regione Sardegna concede o nega l’autorizzazione. Nessuna forma di ulteriore controllo è prevista.

Nonostante la Sardegna stia registrando un trend favorevole sui contagi/decessi/guarigioni da COVID-19, considerata la gravità della crisi sanitaria in atto, non appare opportuno abbassare la guardia, soprattutto in previsione della possibilità che vengano liberalizzati gli spostamenti tra le diverse regioni d’Italia, in vista anche dell’imminente stagione estiva: è necessario incrementare i controlli presso i domicili dei soggetti che arrivano in Sardegna al fine di verificarne l’effettivo rispetto dell’isolamento domiciliare e accertare l’avvenuta corretta comunicazione all’autorità sanitaria locale competente delle dichiarazioni previste; è altresì necessario che vengano effettuati i tamponi rino-faringei su tutti coloro che fanno richiesta di ingresso in Sardegna o al momento dell’arrivo o, ancor più prudenzialmente, che possano giungere nell’Isola solo dopo aver eseguito il test e averne prodotto apposita certificazione con esito negativo.

“Queste – precisa Corrias – sono le nostre richieste al Presidente della Regione che gli abbiamo trasferito con una interrogazione depositata in Consiglio regionale e per la quale auspichiamo un riscontro immediato”.