Tutti con lo sguardo verso il sito istituzionale della Regione per conoscere l’indice Rt di ciascuno dei 377 comuni della Sardegna. Secondo l’ordinanza firmata sabato scorso dal governatore Christian Solinas, infatti, le possibili riaperture già dall’11 maggio, in anticipo rispetto dpcm, per le attività commerciali e i servizi alla persona – dai parrucchieri ai centri estetici, dai negozi di abbigliamento e calzature alle gioiellerie e profumerie – saranno consentite solo se nel singolo comune il numero di infezioni prodotto da una persona nell’arco del periodo infettivo, sarà uguale o minore di 0.5.

A meno di uno stop da parte del Governo nazionale, con il quale le Regioni hanno già ingaggiato un braccio di ferro, a decidere saranno i sindaci che dovranno prendersi la responsabilità. L’algoritmo per dare modo alla Regione di calcolare l’indice di contagio – come rivelano i quotidiani sardi – è stato messo a punto dalla fondazione Bruno Kessler di Trento, partner dell’Istituto superiore della sanità, e in teoria da oggi i dati saranno pubblicati sul sito regionale, anche se si parla già di uno slittamento di almeno 24 ore.

I sindaci che abbiano ordinato la riapertura di questi esercizi commerciali dovranno poi verificare quotidianamente che nel proprio comune i parametri rimangano sotto la soglia “sentinella” e – come prescrive l’ordinanza – “qualora il numero Rt ( R con t ) dovesse risultare al di sopra del valore di 0,5, i medesimi dovranno immediatamente revocare la propria ordinanza, informandone la Regione e il Dipartimento di Prevenzione dell’ATS territorialmente competente”.

Alcuni primi cittadini, come quello di Olbia, Pula, Alghero, Tortolì e Macomer hanno già espresso l’intenzione di riaprire le attività previste dall’ordinanza di Solinas. Nel frattempo commercianti ed esercenti si stanno predisponendo alla Fase 2 seguendo le rigide prescrizioni sanitarie imposta per le riaperture.

Notizia aggiornata:

Fase 2: pronti gli indici R(t) per i comuni della Sardegna