Fase 2: la Sardegna ultima per numero di tamponi nonostante le promesse (non mantenute) di Solinas

Sardegna fanalino di coda per numero di tamponi effettuati negli ultimi 14 giorni. Questo affermava non più tardi di una settimana fa la Fondazione Gimbe.

Dati chiarissimi: la Sardegna insieme a Calabria, Campania, Sicilia, Puglia nella fascia più bassa a livello nazionale, sotto quota 60 controlli al giorno ogni centomila abitanti.

Tra le più basse in Italia anche la media dei test effettuati al giorno in Sardegna: 872.

La stessa Fondazione invitava tutte le Regioni ad aumentare l’estensione mirata dei tamponi e chiedeva al ministero della Salute di inserire tra gli indicatori di monitoraggio della fase 2 uno standard minimo di almeno 250 tamponi diagnostici al giorno per 100.000 abitanti. Nessuno in Italia rispetta questi parametri.

Ma la Sardegna è davvero lontanissima: per arrivare a quella media dovrebbe quasi quintuplicare gli sforzi. “Il Governo – spiega Gimbe – oltre a favorire le strategie di testing deve neutralizzare comportamenti opportunistici delle regioni finalizzati a ridurre la diagnosi di un numero troppo elevato di nuovi casi che, in base agli algoritmi attuali, aumenterebbe il rischio di nuovi lockdown”.

Il 13 aprile il Presidente della Regione Christian Solinas, durante una delle sue solite conferenze stampa (a cui non risponde alle domande di Cagliaripad), aveva annunciato che l’obiettivo da raggiungere subito era di 2000 tamponi al giorno.

Passato più di un mese possiamo affermare, senza alcuna smentita, che le bugie hanno le gambe corte e che si è aperta la fase 2 con un numero ben al di sotto di quelli annunciati alla stampa dal Presidente.

Ecco i dati aggiornati: