La terra circondata da un’atmosfera che ha ricevuto così tante sostanze inquinanti che non è più in grado di smaltirle e si trasforma in una nube tossica. Le persone sono costrette a girare con le mascherine e non si vedono più le stelle. È lo scenario raccontato in ‘Di notte c’erano le stelle’, primo episodio della serie web ‘The Shifters – La Terza missione’, firmata dal CREA (il Centro Servizi di Ateneo per l’Innovazione e l’Imprenditorialità) dell’Università di Cagliari, con la collaborazione del giovane collettivo cagliaritano Naked Panda, che ne ha curato l’aspetto cinematografico. Il progetto e la prima puntata, ora disponibile online sul sito www.theshifters.it,  è stato presentato ieri in una première online dal rettore Maria Del Zompo e dal pro rettore per l’Innovazione e il territorio, Maria Chiara Di Guardo.

La serie punta a raccontare i risultati della ricerca scientifica universitaria utilizzando un mezzo poco abituale per il mondo della ricerca: il cinema. In un momento come quello che il mondo vive per l’emergenza Covid-19 è ancora più fondamentale appoggiarsi e affidarsi alla scienza: all’interno del primo episodio, dedicato ai cambiamenti climatici, sono ‘nascosti’ dieci studi di dodici ricercatori appartenenti a cinque differenti dipartimenti dell’Università del capoluogo. Tanti gli elementi di grande attualità: lo strumento che rileva dalla saliva la quantità di sostanze tossiche che si sono assorbite durante l’esposizione all’aria aperta, il filtro che purifica l’aria all’interno della casa, o ancora le mascherine che permettono ai personaggi di lavorare all’aperto.

“The Shifters è un progetto ambizioso e ha l’obiettivo di far progredire la nostra comunità verso i concetti dello sviluppo sostenibile – ha spiegato il rettore Maria Del Zompo durante la presentazione online -.  L’ateneo cagliaritano crede nella forza della divulgazione della scienza e nella creatività: cosa c’è di meglio che mettere insieme le arti, in questo caso il cinema, con le scienze cosiddette dure. The Shifters è un modo nuovo per avvicinare la scienza alla società, ed è solo il primo gradino di una serie che contribuirà alla crescita della conoscenza e a una proiezione verso un futuro che sarà roseo, se come specie umana riusciremo a convincerci che portare avanti la società della conoscenza non è uno slogan, ma una necessità assoluta, e la ricerca scientifica è alla base di tutto questo”.

“Abbiamo pensato di utilizzare linguaggi diversi per trasferire conoscenza scientifica, cultura e sviluppo – ha sottolineato il pro rettore Di Guardo -. Linguaggi più vicini alle persone, più attuali, abbiamo pensato a un progetto cross mediale che partisse dal cinema. Si tratta di piccoli racconti che hanno dentro una serie di attività di ricerca. È il processo inverso di quello che smaschera le fake news, nasce tutto dalla ricerca”.

L’EPISODIO

Tutte le scelte sul format sono dettate dalla ricerca che ha deciso, a fronte di un’attenta analisi della letteratura scientifica, di utilizzare in questa prima puntata il ‘climate fiction’, il filone post-apocalittico che descrive le peripezie dei sopravvissuti dopo una catastrofe, in questo caso un nonno e un nipote, in una realtà parallela frutto della cattiva condotta dell’umanità. Sono l’anziano Bruno e il giovanissimo Lori, che di fronte agli eventi assumono atteggiamenti molto diversi: da un lato la perdita di fiducia e il pessimismo che caratterizza la società attuale rappresentata dal nonno e dall’altro il sogno, la curiosità e la voglia di andare oltre le cose che non sempre sono evidenti tipica dei ricercatori rappresentati dal nipote Lorenzo. Attraverso il legame tra i due protagonisti la telecamera racconta l’importanza dell’acqua nella vita quotidiana, il rischio legato alla scarsità o totale assenza nel sostentamento dei due protagonisti e per le attività familiari, e i pericoli per l’inquinamento.

“È stata una sfida interessante avvicinarci a questo mondo – hanno raccontato Gabriele Meloni e Giovanni Pintus, Naked Panda -. La prima cosa da affrontare è stata la comprensione delle ricerche per poterle tradurre in visioni, ci siamo molto costantemente confrontati con i ricercatori, le loro analisi e i loro racconti per poter immaginare gli elementi visivi più adatti”.

IL PORTALE. Il racconto di cosa sta dietro alla trama del primo episodio sarà affidato a contenuti speciali che accompagneranno l’uscita della prima puntata sul portale web dedicato www.theshifters.it: una serie di video-interviste e approfondimenti sui social network, blog e podcast con tutti i ricercatori coinvolti che sveleranno, ognuno dal proprio punto di osservazione, i risultati delle ricerche. The Shifters svela così, per la prima volta, il volto dei ricercatori, li fa entrare nelle case di tutti, racconta di cosa si occupano, quale valenza hanno i loro studi, che tipo di impatto esercitano i risultati cui sono arrivati e come credono che la ricerca sia in grado di modificare scenari futuri grazie al contributo del progresso e dello sviluppo tecnologico.