Apprendiamo con rammarico che il Comune di Cagliari, rappresentato da Alessandro Sorgia, Assessore alle Attività produttive, Turismo e Sviluppo del territorio di Cagliari, intende partecipare a una videoconferenza promossa dall’Ambasciata Israeliana in Italia e dal Comune di Ashdod.

L’iniziativa è tesa alla costituzione di un “Network di Città costiere del Mediterraneo”, pronto a divenire la nuova testa di ponte israeliana nel Mediterraneo.

Il Comune di Ashdod è stato decantato per il suo sviluppo economico, scientifico e turistico. Forse al Comune sfugge che, In realtà, questo fiore all’occhiello d’Israele è la città palestinese di Esdud, occupata dai sionisti nel 1948, quando i suoi abitanti sono stati costretti a rifugiarsi nella Striscia di Gaza, dove vivono tuttora sotto assedio.

Il Comune di Cagliari decide di rispolverare la sua vocazione mediterranea, proprio ora che i Ministri degli Esteri dell’Unione Europea discutono sull’opportunità di sanzionare Israele per la decisione di annettere gran parte dei territori palestinesi occupati e che la Corte Penale Internazionale dell’Aja ha aperto un’inchiesta sui crimini di guerra commessi da Israele a danno del popolo palestinese, calpestando il diritto internazionale e i diritti umani.

Se il Comune di Cagliari è sordo alla voce del popolo palestinese che chiede il diritto alla vita e all’autodeterminazione, presti almeno attenzione alle denunce degli organismi internazionali e si astenga dal partecipare all’ennesima messa in scena della propaganda israeliana. Gli interessi economici non valgono i diritti umani, per chi è convinto di fare un passo nel lungo cammino verso la giustizia.

 

Comunità Palestinese in Sardegna

Associazione Amicizia Sardegna Palestina

Mentre l’Europa denuncia i crimini d’Israele, il Comune di Cagliari rafforza le relazioni con lo stato israeliano

Cagliari Social Forum: “Comune rafforza le relazioni con lo Stato di Israele, vergognoso”