“Spero di sbagliarmi. Ma nelle prossime settimane sarà più facile assistere a uno sbarco di alieni a Cala Sisine piuttosto che all’atterraggio nell’isola di un charter pieno di turisti muniti di regolare passaporto sanitario”. Lo scrive in una nota di Facebook Francesco Agus, consigliere regionale dei Progressisti.

“E ogni volta che il Presidente della Regione parla di questo tema – continua Agus – aggiunge un tassello a questa convinzione: quello che dice è roba buona per le interviste ma con poca (o nessuna) sostanza a monte. Una storia apparentemente credibile, ma lontana dalla realtà come quella di Kaiser Soze nei Soliti Sospetti”.

“In questo caso, i miracolosi test salivari di cui si parla:

1. Non sono ancora in produzione e non avranno l’ok dell’AIFA per l’uso sotto controllo medico prima di fine mese (fonte: sito dell’Università dell’Insubria);

2. Fermo restando la volontà annunciata ieri di insistere sui dispositivi messi appunto dall’Università dell’Insubria, questi saranno prodotti da una piccola ditta (Natrix srl, 25mila euro di capitale sociale e 2 mln di euro di fatturato 2018) che difficilmente avrà i mezzi per produrre rapidamente i 2,5 milioni di test annunciati;

3. I test salivari hanno un affidabilità del 90% come conferma l’equipe che lo ha ideato e hanno un alto numero di falsi negativi e soprattutto falsi positivi (fonte: Tgcom24);

4. Per essere eseguiti in laboratori privati convenzionati necessitano di un protocollo a livello statale il cui iter non è nemmeno iniziato;

5. Ancora non si capisce con quali fondi verranno rimborsati (dichiarazioni dell’assessore al turismo riportate da diverse fonti). Il tema è complesso, più di quanto appaia”.

“A breve in Sardegna – continua il consigliere di opposizione – non ci sarà più nemmeno una persona positiva al virus. Ma è sufficiente l’arrivo di un solo soggetto positivo, non individuato, non isolato e non curato per tempo, per far ripartire il contagio. Per contro, il turismo è un settore fondamentale per la nostra economia. Proprio per questo servirebbe serietà nel rapportarsi agli imprenditori e ai lavoratori del settore. Servono strategie che facciano i conti con la realtà, non storie o slogan. Ed è evidente che la Giunta abbia un serio problema con la realtà. L’idea di sottoporre a uno screening rapido chiunque arrivi nell’isola non è di per se sbagliata ma, per ragioni tecniche e logistiche, il fatto che questa possa diventare una procedura standard nelle prossime settimane è pari allo 0%”.

“Però – conclude Agus – è utile gazzosa per evitare di parlare, per esempio, di cosa ne sia stato di quel “modello Corea del Sud” annunciato nel mese di marzo (fonte: AGI) che avrebbe dovuto Testare, Tracciare e Trattare e di cui non si è saputo più niente. La settimana prossima, finalmente, potremo discutere di questi temi in commissione con i componenti del comitato tecnico scientifico”.