“L’Ats persevera nel tentativo di chiudere il Centro di salute mentale di Isili, unica struttura aperta 24 ore sul territorio sardo”. È quanto scrivono la Fp Cgil di Cagliari e il coordinamento Fp Cgil della Assl di Cagliari, che contestano con forza la decisione di chiudere il centro.

“L’idea dei vertici dell’azienda sanitaria sarebbe quella di trasformarlo in un centro diurno, aperto solo 12 ore, supportandolo, almeno secondo dichiarazioni non sostanziate da atti concreti, con assunzione di nuovo personale e adeguandolo alle nuove normative anti Covid” continua il comunicato dei sindacati.

“Prendiamo atto della presa di coscienza, da parte di Ats, della necessità di implementare gli organici – hanno detto il segretario territoriale Fp Cgil Nicola Cabras e il coordinatore Fp Cgil Assl Carlo Marras – ma resta incomprensibile il fatto che non si sia già fatto e che, al contrario, ciò venga subordinato al depotenziamento del Centro, con gravi disagi per i pazienti e i loro familiari”.

Secondo il sindacato non c’è alcuna logica nei disegni dell’azienda sanitaria, anche perché l’efficienza del Centro di Isili “è strettamente correlata alla disponibilità di posti letto, che andrebbero salvaguardati e, eventualmente, riqualificati”.

Si assiste invece, secondo le sigle, “all’abbandono totale della struttura, che potrebbe essere ristrutturata e messa a norma con pochi interventi di manutenzione sollecitati più volte dal Centro stesso al Dipartimento di salute mentale che fa capo all’Assl di Cagliari: il 30 giugno scadrà il contratto di affitto, c’è stato qualche sopralluogo nella nuova struttura che dovrebbe sostituire quella attuale ma nessun progetto concreto, nulla che sostanzi una reale volontà di mantenere aperto il Centro, nemmeno per sole 12 ore al giorno”.

All’orizzonte quindi non ci sono certezze ma un atteggiamento che fa presagire la cancellazione di un servizio che opera da anni per l’intero territorio del Sarcidano Barbagia di Seulo e ha supportato tante persone a migliorare la propria condizione: “L’Ats non sembra intenzionata a rinnovare il contratto d’affitto, se non si interverrà a breve tutti i pazienti verranno trasferiti in altre strutture”.

Da qui l’appello della Fp Cgil alle istituzioni regionali e territoriali affinché sia evitato lo smantellamento di un servizio territoriale indispensabile.