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La start up sarda contamination lab dell’Università di Cagliari, con il brevetto sui carotenoidi, è arrivata tra le prime cinque (su 137 candidature) in Italia al “Life Science Innovation 2020” (sfida del bando da un milione di euro) per l’idea innovativa sull’estrazione delle biomolecole antiossidanti con possibili sviluppi in medicina, farmacia, alimentazione.

“E’ stata selezionata – rimarca Maria Chiara Di Guardo, prorettore Innovazione e territorio – anche per un modello di business alternativo, efficiente e sostenibile”. Il Bacfarm ha iniziato la sua avventura all’interno del CLab Unica e da qualche mese ha fatto un ulteriore balzo in avanti trasformandosi in Junior spin-off dell’ateneo di Cagliari.

Il trio è composto da Giulia Guadalupi, Samuele Antonio Gaviano e Davide Emilio Lobina. La start up utilizza una tecnologia innovativa per l’estrazione dei carotenoidi, biomolecole antiossidanti con grandi benefici per la salute umana e animale, utili per diverse applicazioni: dalla cosmesi alla nutraceutica, dall’alimentazione alla medicina e alla farmacia.