Il sistema turistico sardo è stato messo in ginocchio dalla crisi causata del Coronavirus e la categoria delle guide turistiche è una tra quelle più penalizzate dall’epidemia. Si tratta di oltre 3000 guide turistiche regionali e di circa un migliaio di guide ambientali, che si sono dovute fermare e ora stanno cercando di ripartire. Ma, come precisa Maria Laura Orrù, consigliera regionale del gruppo Progressisti “nel progetto regionale di ripartenza, le guide turistiche non sono state prese in considerazione e si trovano in una situazione di stallo, in quanto non sono state definite le linee guida per poter operare in totale sicurezza”.

“È inaccettabile che una Giunta che parla di ripartenza dal turismo sicuro e dalla valorizzazione delle nostre risorse ambientali e culturali en plain air non stia dando risposte concrete a un settore trainante per l’economia regionale. Pare un controsenso che proprio la categoria delle guide turistiche sia stata dimenticata, considerando che possono contingentare e dirigere i loro gruppi, garantendo il rispetto delle regole e una fruizione intelligente del territorio” afferma Orrù.

“Quello che è avvenuto in questi mesi – continua – è sicuramente qualcosa di mai visto e dobbiamo pensare che la pandemia cambierà il modo di viaggiare in prospettiva. Si smetterà di viaggiare nelle lunghe distanze e i viaggiatori saranno quasi esclusivamente i cosiddetti ‘locals’, ovvero i residenti che alimentano il turismo interno in Sardegna”.

“Le prospettive del turismo locale sono preoccupanti e la conseguenza potrebbe essere la cancellazione di un’intera stagione” – continua Orrù – “È urgente dare risposte concrete alle guide turistiche, categoria fondamentale per la ripresa del comparto turistico sardo”.