“Se non ci fossero in ballo temi così importanti ci sarebbe da guardare la serie tv ambientata a Villa Devoto con interesse”. Inizia così l’attacco di Francesco Agus, consigliere regionale dei Progressisti Sardegna, in merito alla faccenda, sempre più complicata, del passaporto sanitario previsto per chi arriva in Sardegna.

“Questa settimana si è consumato un dramma narrativo – scrive Agus su Facebook. “Il Presidente ha fatto il giro delle trasmissioni televisive nazionali millantando la possibilità di arrivare nell’isola solo con un passaporto sanitario. E cambiando versione a ogni programma: su Raitre per sbarcare ci voleva il tampone, su Canale 5 il test della saliva, su La7 un test qualunque. Un modo efficace per disorientare chiunque fosse interessato a raggiungere l’Isola, come ha denunciato Federalberghi”.

Poi colpo di scena: spunta l’autocertificazione. Un applauso agli sceneggiatori e al regista, mai avari di colpi di scena. In pratica, finirà così: se hai fatto il test è meglio, altrimenti in alternativa ti misuri la febbre e dichiari che tu e la tua famiglia state bene. Siamo all’apoteosi. Anche perché, ai sensi del DPR 445/2000 non è possibile autocertificare una condizione di salute” continua il consigliere regionale.

“Purtroppo non siamo su Netflix e ogni sketch ha un tornaconto diretto sulla vita dei cittadini. Persone che perdono o che trovano lavoro, che vengono curate bene o male, imprese che chiudono. Non si sta facendo niente per affrontare eventuali nuove ondate dell’epidemia. E si racconta un mondo dove lo status di Covid-free possa garantire alla Sardegna uno scudo eterno contro il virus” conclude il post Francesco Agus.

Il post del consigliere su Facebook

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