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Circa settemilaottocento chiamate in due giorni della Croce Rossa in Sardegna per l’indagine epidemiologica nazionale sul coronavirus. E primi risultati parziali: soltanto a Cagliari già cento persone contattate hanno dato la disponibilità al test sierologico fissando gli appuntamenti per il prelievo venoso. Un report più completo sarà fornito nei prossimi giorni quando sarà effettuato un nuovo giro di chiamate.

“Il problema maggiore è legato all’elevato numero di mancate risposte – spiega il presidente regionale della Cri, Sergio Piredda – Una delle motivazioni può essere riconducibile alla diffidenza nei confronti dei numeri con il prefisso. Anche a livello nazionale si stanno studiando degli accorgimenti, ma siamo fiduciosi: non appena sarà diffusa meglio la notizia della nostra campagna, la risposta ci sarà”. In prima linea ventuno operatori volontari. “Ringraziamo l’Universitá di Cagliari – continua Piredda- per averci messo a disposizione l’aula informatica e per la collaborazione”, dice Piredda. L’obiettivo è quello di raggiungere 7.985 cittadini sardi in 89 Comuni su un totale di 377.

Qui il numero dal quale chiama la Croce Rossa:

Test sierologici, “Rispondete, non è una truffa”: ecco il numero da cui chiama la Croce Rossa