Si conclude, l’operazione “La Squadra”, il principale capitolo d’indagine nato dall’inchiesta “Sindacopoli” condotto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dalla Procura di Oristano: si tratta un sequestro del patrimonio accumulato grazie alle attività illecite del protagonista della “cricca degli appalti” in Sardegna, che sfiora i 9 milioni di euro, che quindi viene definitivamente sottratto al malaffare.

L’importantissimo risultato conseguito dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf di Oristano è da inquadrarsi a tutela del buon andamento del mercato dei beni e servizi e del bilancio della Regione Sardegna e degli Enti locali. Le Fiamme Gialle, al termine di complesse indagini di natura patrimoniale durate quattro anni e coordinate dalla Procura di Oristano, hanno eseguito il decreto di confisca emesso dal Tribunale di Nuoro (divenuto esecutivo con sentenza della Suprema Corte di Cassazione) su un significativo patrimonio appartenente o riconducibile all’ingegner Salvatore Pinna, il protagonista dell’intera vicenda, e ai suoi familiari.

Gli accertamenti di natura economico-finanziaria fatti dagli uomini della Guardia di Finanza di Oristano, anche attraverso mirate indagini bancarie e patrimoniali, hanno consentito di dimostrare come Pinna abbia, nel tempo, accumulato ricchezze e tenuto un tenore di vita sproporzionati rispetto ai suoi profili reddituali. L’articolata opera di analisi e la certosina ricostruzione delle dinamiche relative al patrimonio dell’intera famiglia, infatti, hanno permesso di delineare compiutamente l’esistenza di una netta sproporzione tra le “entrate” ufficiali e le “uscite” dei suoi componenti, a fronte dell’effettivo tenore di vita manifestato (al netto, pertanto, dei redditi derivanti da fonti lecite). Gli atti di confisca riguardano beni, quali, tra gli altri, conti correnti, quote sociali di tre società, terreni e immobili di pregio nel territorio dei comuni di Cagliari, Aglientu, Palau e San Teodoro, 4 autovetture e una moto, per un valore stimato complessivo di oltre 8,6 milioni di euro.