“E’ ormai passato quasi un mese da quando, per gli inquilini delle Case dello Studente di Cagliari che hanno deciso di lasciare i propri alloggi all’inizio dell’emergenza, è arrivato, da parte dell’Ersu, il divieto di fare ritorno nella propria abitazione”, denunciano gli studenti.

“Quando potranno farvi rientro non è ancora dato saperlo, dal momento che a tutt’ora nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’ente è arrivata riguardo alla riattivazione dei servizi alloggio e nessun cenno è stato fatto in merito ai rimborsi dei canoni d’affitto già pagati o detratti dalle borse di studio per il periodo di non utilizzo degli alloggi – prosegue la nota – centinaia di studenti, per tutto questo tempo, sono stati abbandonati dall’ente in una situazione di totale incertezza, che potrebbe concretizzarsi nel rischio di veder calpestato il diritto allo studio e all’alloggio”.

“A fronte di questo, gli studenti non sono rimasti ad assistere passivamente alla negazione dei propri diritti. In queste settimane si sono organizzati e mobilitati, senza ricorrere a mediazioni, per ottenere il rimborso totale delle rette già pagate. Le loro richieste sono state supportate da centinaia di firme che sono state presentate all’attenzione dell’Ersu, senza tuttavia ottenere alcuna risposta da parte dell’ente – scrivono gli universitari – Gli studenti non possono accettare questa situazione di totale incertezza che permane ormai da settimane, del silenzio e del comportamento inaccettabile dell’ERSU. Per questo, giovedì 28 maggio alle ore 10 scenderanno in piazza, di fronte al palazzo dell’ERSU, in Corso Vittorio Emanuele II, per far sentire la loro voce e per difendere il diritto allo studio, contro chi vorrebbe scaricare il peso di questa crisi sulle loro spalle”.

Tra le rivendicazioni della componente studentesca c’è la richiesta di rimborso totale delle rette già  pagate per il periodo di marzo a tutti gli studenti affittuari che usufruiscono dei servizi abitativi Ersu e, per tutto il periodo in cui non è stato possibile usufruire dell’alloggio, a tutti i borsisti a cui sono state detratte le rette in anticipo, dei pasti, cumulati e non utilizzati, per tutto il periodo di chiusura della mensa.

Inoltre chiedono l’anticipazione dell’erogazione della seconda rata della borsa di studio per tutti gli aventi diritto.

La riduzione del numero di Cfu da conseguire per l’assegnazione della borsa di studio per il prossimo anno accademico e per l’anticipazione della seconda rata per gli studenti iscritti al primo anno.

Per finire denunciano la mancanza di comunicazioni ufficiali chiare e tempestive da parte dell’Ersu.