Il Puc di Stintino è in regola. Lo ha stabilito la sentenza con cui il Tar Sardegna ha respinto il ricorso di un gruppo di proprietari terrieri che contestavano la classificazione delle loro proprietà affacciate sul mare a Cala di Vacca e adibite alla sosta di camper e roulotte, come aree di riqualificazione ambientale. Vincoli per i quali “sono ammesse solo operazioni di bonifica, messa in sicurezza, ripristino dei luoghi, demolizione ed eventuale ricostruzione di manufatti in relazione agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”.

I ricorrenti chiedevano l’annullamento delle delibere comunali e degli atti di approvazione del Piano urbanistico, definendo quella classificazione “manifestamente illogica, assente di adeguata istruttoria e carente di motivazione”. Le osservazioni al Puc erano già state respinte dall’amministrazione comunale. Nel ricorso veniva contestata, in particolare, la classificazione di sito inquinato, rivendicando l’utilizzo del terreno come campeggio in base ad una autorizzazione rilasciata nel 1983 dal sindaco di Sassari, quando Stintino non era ancora Comune a sé.

Per il Tar l’autorizzazione, “mettendo in disparte le considerazioni circa la sua legittimità, scadeva il 30 settembre 1983 e non c’è traccia di rinnovi”. Dunque “i ricorrenti confessano in ricorso di esercitare l’attività di campeggio da trent’anni in difetto di qualsivoglia regolare atto di assenso”. Quanto alla nuova classificazione dei terreni a Cala di Vacca, definiti degradati dall’intervento antropico, i giudici amministrativi osservano che “prevedere quella zona come zona da riqualificare non è illogico, ma perfettamente coerente con una programmazione urbanistica in linea con i requisiti minimi di tutela del paesaggio”.

Secondo il Tar, i ricorrenti hanno realizzato su quei terreni “stradine per l’accesso delle roulotte e piazzuole per la sosta senza alcun valido titolo che sia stato prodotto in questo giudizio”.