Sono iniziate le prime audizioni nella commissione presieduta da Domenico Gallus sulla riforma sanitaria. Sul tavolo mettere al centro la sanità territoriale: è la richiesta del commissario del Brotzu, Paolo Cannas, del direttore della Assl di Cagliari Carlo Murru e del dg dell’Aou di Cagliari Giorgio Sorrentino. In generale i manager hanno espresso alcune perplessità su alcuni passaggi del testo eccessivamente centralisti. Cannas ritiene che alle aziende territoriali (otto previste nella riforma) “vada concesso un minimo di autonomia”.

Per Murru “il cuore della riforma deve essere ‘cosa fare e come farlo’, e da questo punto di vista il potere centralizzato dell’Ats ha indebolito l’efficienza del sistema e la rapidità degli interventi, anziché operare per facilitarli”. Per il direttore della Assl di Cagliari, inoltre, l’Ares (nel ddl della Giunta l’Azienda regionale della Salute che prende il posto dell’Ats), “è una idea ambiziosa ma difficile, nel senso che se per qualche ragione rallenta o si blocca ne risente tutto il sistema”.

“La scelta di fondo – ha spiegato – è quella di puntare sui territori, ai quali affidare una missione differenziata e specializzata rispetto a quella delle grandi strutture”. Inevitabile un richiamo alla Fase 2. I dirigenti sanitari hanno assicurato che il sistema regionale è pronto ad affrontarla.