Se l’Italia riparte, “si riparte senza distinzioni”. Il ministro delle Autonomie Francesco Boccia stoppa la guerra tra le Regioni sulle modalità con cui dal 3 giugno sarà possibile tornare a circolare liberamente nel paese e conferma la contrarietà del governo alla proposta del governatore della Sardegna Christian Solinas di chiedere un certificato di negatività a tutti coloro che arriveranno sull’isola: è incostituzionale.

Le parole del ministro fermano l’ennesima fuga in avanti ma non chiudono la questione della riapertura dei ‘confini’ regionali sulla quale si abbatte anche lo scontro tra la fondazione indipendente Gimbe, che accusa la Lombardia di ‘aggiustare’ i numeri, e la Regione che risponde querelando e definendo le parole del presidente “gravissime e offensive”.

Il governo non ha infatti ancora fatto una scelta definitiva e non lo farà prima di domenica, continuando a ribadire che ogni decisione sarà improntata alla massima cautela. Nelle prossime ore i dati sul monitoraggio che tiene conto delle aperture del 18 maggio faranno ulteriore chiarezza su quella che è la fotografia delle Regioni, ma non saranno sufficienti. Gli esperti si prenderanno ulteriori 24-36 ore per valutare altri numeri, quelli relativi al weekend scorso quando in diverse città italiane le piazze della movida si sono riempite di giovani, e capire – in caso di presenza di nuovi e contenuti focolai – se sia necessario o meno individuare delle zone rosse.

Attilio Fontana si dice però fiducioso che dal 3 non ci saranno più vincoli per la sua regione: “sono convinto che i lombardi saranno liberi di circolare in Italia. I dati sono positivi e in miglioramento. la Lombardia rientrerà sicuramente nel novero delle regioni che avranno libertà di movimento”.

Stessa posizione del governatore ligure Giuseppe Toti. “I dati del Ministero ci dicono che per tutti gli indicatori non ci sono allarmi. Questi sono i fatti. Agli altri lasciamo l’allarmismo e il terrorismo”. E Solinas? Il governatore sardo è di fatto isolato: la sua proposta è ferma in commissione sanità della Conferenza delle regioni e sarà discussa dopo il 3 giugno, quando le riaperture dovrebbero essere già un dato di fatto. Lui però non ci sta, se la prende con “l’inutile litania neocentralista” di Boccia e annuncia che chi non ha il certificato, “dal mio punto di vista non può imbarcarsi in partenza e quindi non arriva in Sardegna”.

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