sanit-and-agrave-nuoro-operatori-malati-sla-da-luglio-senza-stipendio

“La mobilità intra ed extraregionale negata a infermieri, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia e oss provoca enormi disagi agli interessati e mette a rischio i livelli assistenziali per i cittadini”. Lo dice Mariangela Campus, segretaria territoriale dell’Fsi-Usae, la federazione sindacale autonoma del comparto sanitario. “Troppi operatori sono bloccati in sedi lavorative lontane da casa – dice – hanno più volte fatto richiesta di mobilità per avvicinarsi alla famiglia, ma i vertici della sanità sarda hanno inspiegabilmente fatto orecchie da mercante, condannandoli a disagi inimmaginabili”.

Mariangela Campus annuncia di avere “inviato più lettere di sollecito, ma se anche stavolta non accadrà nulla scenderemo in piazza e ci muoveremo nelle sedi opportune”.

“In previsione della riapertura dei servizi e l’arrivo del periodo delle ferie, abbiamo chiesto la mobilità extraregionale per consentire la rapida acquisizione di personale formato ed esperto – sottolinea – la carenza di personale la rende necessaria e la legge consente di bandirla in qualsiasi momento”. Anche all’interno della Sardegna le cose non vanno come auspicato.

“Non si procede neanche con la mobilità intra-regionale – denuncia Campus – in tanti lavorano a chilometri da casa, mettendo a repentaglio sulle strade la loro incolumità, sacrificando cure e attenzioni per i familiari e mettendo a rischio i livelli assistenziali”. L’Fsi-Usae chiede all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che “intervenga con le aziende sanitarie sarde per bandire la mobilità intra-regionale e favorire quella extraregionale”, e che “interceda coi commissari straordinari affinché le aziende rilascino i nullaosta necessari”.