Si preannunciano nuovi scioperi e manifestazioni a Cagliari, con l’avvio dello stato di agitazione di tutto il personale di Forestas. Il primo sindacato dell’Agenzia ha appena comunicato alle autorità lo stato di agitazione sindacale: la prima manifestazione in piazza nell’era CoViD-19 si terrà il prossimo 10 giugno sotto il Consiglio Regionale. Dunque, neppure questa sarà una stagione serena per la macchina antincendio regionale; nonostante gli annunci, c’è una criticità sinora passata sotto traccia: l’Agenzia Forestas, a causa delle solite vicende contrattuali irrisolte, non potrà schierare quest’anno più del 25% del personale necessario. Significa che in alcuni territori sensibili, i più esposti ai rischi di incendi, come Gallura ed Ogliastra, non avranno quest’anno una adeguata copertura né in termini di schieramenti, né in termini di turni, uomini e mezzi schierati.

Da anni si trascina l’annosa vicenda delle regole di ingaggio del personale Forestas, attualmente ancora con un contratto che rende ingestibile lo schieramento delle forze in campo, nonostante la legge 6/2019 votata bipartisan del precedente Consiglio Regionale sancisse il passaggio ad un contratto interamente applicabile per rendere omogenea la gestione di tutti i lavoratori impiegati nella macchina Antincendio
L’unica strada è l’integrale applicazione della Legge regionale 6/2019, per non incorrere, ancora una volta, nella scure della Corte dei Conti che ha già sollevato il caso dell’utilizzo illegittimo delle mansioni superiori all’interno dell’Agenzia. Non servono nuove risorse, è sufficiente cambiare questo contratto rivelatosi (da oltre un decennio) un capestro inapplicabile per il 40% degli istituti: altrimenti per il braccio operativo dell’Antincendio regionale la stagione parte male – anzi non partire proprio – con un migliaio di unità costrette a stare a casa.

“In questa storia non c’è niente di imprevisto e di urgente – dice il SADIRS – siamo come al solito in balia di mancate soluzioni a problemi ben noti e farci arrivare in queste condizioni alla peggiore estate del secolo non fa certo il bene dei lavoratori né quello della Regione. A nulla è servita la stabilizzazione – finalmente giunta nel 2020 dopo anni di lotte, se poi quel personale non può nemmeno essere schierato!” Ci attendiamo che i sindaci prendano consapevolezza di questa grave situazione che non potrà che ripercuotersi, come purtroppo sempre accade, proprio sui territori e nelle aree interne dell’Isola, più a rischio incendi“.
Resta, inoltre, da segnalare che ben pochi investimenti sono stati fatti sul Personale, con età media piuttosto elevata (58 anni) e per l’acquisto di mezzi necessari al dispiegamento di un’efficace campagna Antincendi.