“Il CONI, spinto dal CIO, apre le porte agli e-sport. Csain abbraccia la neonata Federazione degli E-Sport. Tralasciando in questa sede i ragionamenti economici e del nuovo business che esso comporta, reputo interessante analizzare le motivazioni per la quale centinaia di migliaia di appassionati in tutto il mondo si avvicinino a questo settore emergente. In realtà gli ‘sport elettronici’ stanno già modificando il settore del mondo sportivo da anni, e forse solo in ritardo i dirigenti e manager del mondo istituzionale sportivo si sono resi conto della portata del fenomeno. Se tanti amatori e professionisti sportivi dai motori al calcio, si dilettano ma soprattutto si cimentano in vere e proprie simulazioni virtuali, e non solo in tempi di Covid 19, dall’altra già sulla piazza dei forum o dei gruppi social specializzati si propongono players che sostituiscano i giocatori per farli andare avanti nel gioco virtuale, ad esempio in campionati o gdr (giochi di ruolo) singoli o in team. Ma cosa rappresentano nel profondo gli e-sport per gli appassionati? Come per tutti gli sportivi, immagino sia la catarsi”.

“Staccarsi dalla realtà e momentaneamente vivere un’esperienza diversa, fuori dal corpo fisico. Quasi una trasposizione ‘eterica’ della nostra psiche, della nostra individualità, del nostro io. Se vogliamo utilizzare anche il linguaggio tecnico, ci si incarna nel proprio Avatar, un corpo (in questo caso virtuale). Il termine stesso Avatar riprende dal mondo orientale Hindu, non a caso Krishna, paragonato spesso nelle concezioni esoteriche a Horus, Dioniso, Buddha, Gesù,è considerato l’Avatar di Visnù, della Trimurti. Non a caso, gli stessi accoliti del culto del video gioco spesso si rifugiano in mondi paralleli nel quale vivono esperienze realmente piene e vissute che li segnano nel profondo al pari delle esperienze che vivono nella nostra dimensione tangibile. È oggettivo che gli e-sport siano una grande risorsa e che permettano ottimi risvolti su tanti piani, quali l’abbattimento delle distanze tra i Players. D’altronde, è il sogno di tanti poter guidare una Ferrari in una simulazione quasi reale con gli amici! D’altro canto, è opportuno ricordarci che in tutto vi deve essere un equilibrio affinchè vi sia armonia. Correre in pista e sentire l’odore della pioggia durante la gara, eseguire un Ippon in gara esalando un forte Kiai nel tatami, l’adrenalina che esplode quando la palla entra in rete, nessun simulatore potrebbe mai sostituirlo”.

 

Massimo Piludu

Presidente Comitato Provinciale Città Metropolitana Cagliari CSAIN