Alla fine per chi vuole arrivare in Sardegna non serviranno passaporti sanitari, test o autorizzazioni. Dopo il braccio di ferro tra la Giunta Solinas e il governo, per gli spostamenti da e per l’isola occorrerà solamente una semplice autocertificazione.

Il documento va compilato on line sul sito della Regione prima della partenza, o attraverso la app “Sardegna Sicura” per il tracciamento dei contatti su base volontaria. E’ quanto prevede l’ordinanza, firmata ieri a tarda notte, dal governatore Christian Solinas. Una copia della ricevuta della registrazione dovrà essere allegata alla carta d’imbarco e al documento d’identità.

La registrazione è obbligatoria per “tutti i soggetti che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, a prescindere dai luoghi di provenienza e al solo fine di monitorare gli ingressi e le permanenze su tutto il territorio regionale”, come si legge nell’ordinanza regionale. Saranno i vettori aerei e marittimi a verificare, prima dell’imbarco, se i passeggeri hanno la ricevuta dell’avvenuta registrazione. Per i primi giorni però, coloro che abbiano già richiesto e ottenuto l’autorizzazione prevista dalle precedenti ordinanze, “questa si intende equipollente alla registrazione”.

Inoltre “nelle giornate del 3 e del 4 giugno, i passeggeri imbarcati su navi in linea da/e verso la Sardegna, già muniti di autorizzazione sono autorizzati alla partenza o allo sbarco. In più fino al 12 giugno, per i passeggeri che non abbiano provveduto alla compilazione della registrazione prima dell’imbarco in via telematica, “è possibile la compilazione manuale del modulo a bordo, che dovrà essere consegnato all’arrivo al presidio medico sanitario del porto o aeroporto”.

All’arrivo nei porti e negli aeroporti della Sardegna, tutti i viaggiatori saranno sottoposti alla misurazione della temperatura, che non dovrà superare i 37,5 gradi, e dovranno compilare una scheda sanitaria “di ricerca di possibili pregresse infezioni o contatti col coronavirus, contenuta nel modulo di registrazione, dando eventualmente anche il proprio consenso per l’indagine epidemiologica regionale”. In una successiva ordinanza saranno adottate specifiche misure per incentivare, “seppure su base volontaria, l’esecuzione di specifici test – sia per finalità diagnostiche che epidemiologiche – da parte dei passeggeri in arrivo in Sardegna, anche attraverso una campagna di sensibilizzazione alla funzione etica e solidale di prevenzione e salvaguardia della salute pubblica di tale cautela e il riconoscimento di voucher specifici, spendibili sul territorio regionale”.

Leggi l’approfondimento:

Trasporti da e per la Sardegna: ecco cosa succede nell’Isola dal 3 giugno