Brutta sorpresa per gli abitanti di Marina Residence (Quartu sant’Elena) e per i bagnanti dell’omonima spiaggia: mercoledì mattina una ruspa è apparsa sull’arenile e ha manomesso tutta l’area antistante alla Polisportiva M.R.

La spiaggia è stata sbancata con operazioni di sterro e riporto per circa 200 metri: sassi marini e posidonia sono stati trascinati e raccolti in enormi montagne nel perimetro della costa. Gravissimo il danno per la cintura naturale che pietre e alghe costituiscono contro l’erosione costiera, particolarmente avanzata nella costa quartese.

La spiaggia di Marina Residence

In tutta la lingua di sabbia sbancata sono state posizionate decine di basi per ombrelloni e un cartello con la scritta “spiaggia privata” verosimilmente appartenenti alla Polisportiva del quartiere a cui, anche per il 2020, è stata rinnovata la licenza (n. 951 del 2016) per la posa di attrezzature balneari mobili.

Resta da capire se anche lo scempio ambientale sia stato autorizzato o se dietro l’arrivo della ruspa ci sia soltanto la volontà di spostare pietre e posidonia per rendere il tratto di spiaggia interessato più morbido e accessibile ai soci della polisportiva che usufruiscono dello stabilimento con ombrelloni e spiaggine.

Gli avventori della parte restante della spiaggia dovranno, invece, adattarsi a pietre e alghe, come è giusto sia per evitare una pericolosa alterazione degli equilibri della costa.

Intanto, nella serata di giovedì, come avviene ciclicamente, un’ennesima mareggiata ha già, e prevedibilmente, riportato altre pietre e altra posidonia sulla battigia. Perché si sa, se il mare produce, bisognerebbe attendere che sia il mare a rimuovere.