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“La Peste suina in Sardegna è sconfitta, adesso stop alle restrizioni nella movimentazione delle carni suine sarde e dei loro prodotti trasformati». È l’appello che il presidente della CIA Sardegna, Francesco Erbì, rivolge al presidente della Regione, Christian Solinas, e ai ministri della Salute, Roberto Speranza e dell’Agricoltura, Teresa Bellanova.

Una richiesta che nasce alla luce dei dati epidemiologici sulla peste suina africana nell’isola: nessun focolaio negli allevamenti domestici da metà settembre 2018 e nessun caso di malattia in corso riscontrata nei cinghiali da aprile 2019. “Oggi in Sardegna abbiamo un quadro epidemiologico con una scarsa o inesistente circolazione del virus: un risultato inimmaginabile fino a poco tempo fa e che, secondo l’ultimo rapporto di maggio 2020 realizzato dall’Unità di progetto per l’eradicazione della Psa, imporrebbe un cambio di rotta forte per venire incontro alle aziende suinicole della Sardegna”, sostiene Erbì, sottolineando l’operato della Udp regionale, all’indomani delle dimissioni del responsabile Alessandro De Martini.

“Da tempo il comparto suinicolo – prosegue – aspetta la ‘liberazion'” e invece arrivano le dimissioni di De Martini, che ringraziamo, insieme a tutti i componenti dell’Unità di Progetto, per l’apporto decisivo dato in questi anni di lotta alla Psa. L’UdP è stata il motore delle azioni che hanno determinato il successo di questa lunga battaglia, vincendo l’indifferenza di moltissimi, col merito di avere la lungimiranza di coinvolgere le Organizzazioni di categoria. La Cia Sardegna auspica che le dimissioni di De Martini non rappresentino un arretramento nella lotta alla Psa, perché questo sarebbe un danno per l’intero settore suinicolo che, con coraggio, ha combattuto contro illegalità e abusivismo”.