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Ha superato le 26 mila firme la petizione promossa dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GrIG) e rivolta al Ministro per i beni e attività culturali e turismo, al presidente della Regione e al presidente del Consiglio regionale, che chiede il mantenimento dei vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del Piano paesaggistico regionale.

“Speculazioni private ai danni degli interessi (e delle casse) della collettività – attacca l’associazione ecologista – questo il disegno malcelato di un’amministrazione regionale che non ha una valida proposta che sia in campo ambientale, nella gestione del territorio, in campo turistico, nel settore dei trasporti (dove tuttora non si è risolto il gravissimo problema della continuità territoriale). Davanti a un’abissale crisi economico-sociale, davanti a drammatiche problematiche come quella dell’abbandono scolastico che sta portando sempre più l’Isola a un futuro ignorante da manodopera dequalificata – prosegue il Grig – davanti a un dissesto idrogeologico foriero di mille calamità innaturali, davanti a un contesto da terzo mondo nel settore dei trasporti, il mondo politico sardo è capace di dare una sola risposta, sempre la stessa da decenni: cemento sulle coste con la pretesa di favorire il turismo”.