tribunale Tempio - Pausania

Avrebbe segregato una donna cagliaritana per 49 giorni nella sua casa di Golfo Aranci, poi l’avrebbe narcotizzata, sciogliendo sonniferi nel cappuccino e in altre bevande, e infine, approfittando del suo stato di semi coscienza, violentata. Per questo motivo, la pm Nadia La Femina del Tribunale di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del 32enne Luigi Morlé, accusato di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, lesioni personali aggravate.

La vittima si è costituita parte civile. Il legale di fiducia dell’imputato, l’avvocato Alessio Cicoria, ha rinunciato al mandato, ed è stato quindi nominato un difensore d’ufficio, che ha chiesto tempo alla gup Caterina Interlandi per poter visionari gli atti del procedimento.

Secondo quanto riportano gli inquirenti, l’uomo, dopo avere conosciuto la 39enne sui social, aveva dapprima conquistato la sua fiducia, tanto da convincerla a trasferirsi a Golfo Aranci. Inoltre le aveva offerto di lavorare in un ristorante della zona.

Essendo disoccupata, la donna aveva accettato l’offerta, ma una volta arrivata in Gallura non trovò nessun ristorante e nessun lavoro.

L’incubo è finito quando, dopo 49 giorni di torture, la donna è riuscita a chiedere aiuto al suo ex compagno che è accorso a Golfo Aranci per liberarla.