I comitati AcquaBeneComune di Planargia Montiferro e Italia Nostra Sardegna hanno presentato una nuova denuncia alla Procura di Oristano contro gli impianti dei fanghi di depurazione della Geco srl di Magomadas.

Il comitato, difeso dall’avvocato Alessandro Gamberini, ha chiesto ai magistrati inquirenti di valutare se richiedere al gip un sequestro preventivo della discarica in modo tale da mettere momentaneamente un blocco all’arrivo dei fanghi provenienti dalla Puglia. L’autorità amministrativa e il settore Ambiente e Attività produttive della Provincia di Oristano sono comunque nel mirino dell’inchiesta giudiziaria perché avrebbero disatteso i rilievi dell’Arpas.

La Procura si è già mossa nei giorni scorsi incaricando due ispettori di polizia giudiziaria del corpo forestale di raccogliere le testimonianze volontarie dei cittadini sul caso Geco. Ciò che la denuncia mette in luce è la stranezza di una discarica situata al centro della Sardegna e che smaltisce dei fanghi provenienti dalla Puglia. “Questo fatto già a priori avrebbe dovuto destare perplessità – si legge nell’esposto – vuoi rispetto ai maggiori costi di trasporto che implica, vuoi rispetto alla maggior difficoltà di controlli a monte sulla effettiva provenienza e stabilizzazione dei fanghi”.

Si sottolinea inoltre “il pericolo Covid 19 nei fanghi di depurazione, come raccomandato nel rapporto dell’Iss”. Il comitato chiede anche l’aiuto di tutte le associazioni ambientaliste “perché mettano in atto ogni iniziativa utile a porre fine a questo disastro ambientale”.

Recentemente, negli impianti della Geco non solo c’è stato un attentato incendiario, ma sono state squarciate con una lama le gomme dell’auto di un attivista che si batte contro lo smaltimento dei fanghi di depurazione.