Non sarà partita da ultima spiaggia. Ma poco ci manca: dopo la sconfitta senza attenuanti di Verona, il Cagliari è chiamato a dire già da domani a Ferrara con la Spal se è pronto per la corsa finale post lockdown. Contro l’Hellas è sembrato scarico anche fisicamente: quello in Emilia sarà anche un test per capire se i problemi di sabato scorso sono solo legati alla preparazione. Le ambizioni europee, dopo il ko del Bentegodi, sembrano ormai messe da parte.

Ora l’obiettivo è conquistare fiducia e punti per tenere lontano il terzultimo posto, a sette punti di distanza. Zenga, per la sua seconda uscita col Cagliari, trova per la prima volta Joao Pedro, ma perde gli squalificati Ceppitelli e Cigarini. Nainggolan è in ripresa, ma ancora out: sarà totalmente a disposizione del mister forse con il Torino sabato alla Sardegna Arena. Il mister che ha sostituito Maran deve quindi inventarsi di nuovo la formazione. Sarà turnover, ma con dei punti fermi: Cragno, Rog, Nandez e Simeone. Il tecnico dovrà decidere su quale schema puntare. Contro la Spal ha scelto il 3-5-2. Ma qualcosa potrebbe cambiare dietro con la riproposizione della linea a quattro forse con Mattiello, Pisacane, Klavan e Pellegrini. Il regista dovrebbe essere Birsa con Rog molto vicino all’ex Milan e Nandez e Ionita ai lati. Davanti sicuri Joao Pedro e Simeone.

Potrebbe essere un 4-4-2, ma il pallino di Zenga è il 4-3-3: contro la Spal in teoria potrebbe essere la volta buona. Ma bisogna capire quali potrebbero essere gli interpreti visto che Pereiro, affaticato dopo il Verona, è da valutare. E che sembra difficile una partenza con uno dei due fra Paloschi e Ragatzu. Dunque ancora un Cagliari provvisorio in attesa del rinforzo Nainggolan. Dopo la sfida di Verona Zenga ha bocciato il Cagliari della prima parte del primo tempo. Mentre ha visto bene la squadra dal due a zero in poi (il Cagliari però era rimasto a lungo in superiorità numerica). Zenga proverà a richiedere ai suoi palla a terra e gioco, quasi inesistenti a Verona Il tempo stringe.