Si è avviato il tavolo di confronto tra Consorzio Industriale Provinciale di Sassari, Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sardegna e di Confindustria Centro-Nord Sardegna per il “rilancio” del territorio.

Così come ha evidenziato il Presidente Massimo Deiana, sono diverse e consistenti le opere appaltate, i cui lavori inizieranno nella seconda metà del 2020, per un totale di circa 42 milioni di euro di investimenti.

Tra le altre novità presentate dall’AdSP, la programmazione di un terminal crociere che consentirà l’attracco sul lato esterno, di navi di grandi dimensioni e la razionalizzazione del sistema di ormeggi del porto commerciale, porto sempre più vocato al solo traffico passeggeri, che consentirà l’attracco contestuale di cinque navi.

Nelle strategie generali del Consorzio Industriale di Sassari, delineate nel corso della sua esposizione dal presidente Valerio Scanu, rientra il progetto per la realizzazione di un deposito costiero di GNL small scale, che avrà una capacità di 10.500 metri cubi.

Il deposito è previsto alla radice del molo ASI su un’area demaniale di circa 6 ettari. La realizzazione dell’opera aveva subìto alcuni rallentamenti a seguito della manifestata volontà di Eni di realizzare nel porto industriale di Porto Torres un deposito galleggiante di circa 40.000 metri cubi ormeggiato al cosiddetto pontile secchi, che avrebbe soddisfatto tutta la domanda del centro nord Sardegna, rendendo di fatto irrealizzabile il deposito consortile.

Contestualmente, a seguito di incontri informali con Snam, ha ripreso corpo l’idea di un deposito consortile alla radice della banchina ASI.

Con un ritardo di oltre vent’anni, in Sardegna si parla ancora di depositi costieri di Gnl, anche se ormai da più parti si parla di una non economicità dei progetti legati a queste fonti fossili.