A cento anni dalla nascita, l’Abetone celebra Zeno Colò

L’Abetone celebra il suo campione, il campione di tutti gli italiani, colui che ha reso famosa una delle località sciistica più importanti dell’Appennino.

Si parte questa sera alle 17.30 in Palazzo dei Capitani con l’inaugurazione della mostra dedicata a Zeno Colò e fino a martedì sarà un susseguirsi di eventi ed iniziative.

Le celebrazioni del centenario di Colò, osserva il sindaco di Abetone, Diego Petrucci, “sono un momento importante perché rappresentano la dimensione naturale dell’Abetone che per un certo periodo, anche grazie a Zeno, è stata una delle capitali mondiali dello sci e, diciamolo pure, noi abbiamo l’ambizione di tornare a quei livelli”. “Inoltre”, aggiunge il sindaco, “vogliamo che il compleanno di Zeno, il 30 giugno, sia anche una rinascita della nostra comunità fortemente provata dal lockdown e per questo accoglieremo i visitatori con il paese impreziosito di 200 piante ornamentali del vivaio Vannucci, il più importante d’Europa, per dimostrare a tutti che siamo un’eccellenza, così come lo era Zeno Colò”.

Infine, Petrucci, ricorda un aneddoto che lega due miti azzurri, di ciclismo e sci: “Qualche settimana prima del successo olimpico di Oslo, nel 1952, Fausto Coppi vide Zeno Colò correre la discesa libera a tutta velocità, ne apprezzò le doti sportive ma si preoccupò che senza protezioni potesse rischiare in caso di cadute e allora gli inviò il suo caschetto da ciclista in cuoio che aveva indossato nel 1940 durante l’impresa eroica che proprio sui tornanti dell’Abetone avviò una delle rivalità sportive più belle e appassionanti per gli italiani: quella con Gino Bartali.

Ecco questo è il Mito: la forza che ci serve nei momenti difficili, come quello dal quale stiamo tutti provando ad uscire. Abbiamo bisogno di non dividerci e di tifare per i nostri miti come la Nazionale di calcio, la Ferrari e, appunto, Zeno Colò”.