Ieri in Lombardia i nuovi casi positivi erano 78 e fino a pochi giorni fa ben l’85,5% dei casi registrati in Italia era lombardo. Rimane inoltre aperta la questione sollevata dalla fondazione Gimbe sulla presunta falsificazione dei dati per abbassare il numero dei contagi lombardo.

All’indomani dell’imposizione governativa di aprire in maniera non differenziata i collegamenti tra regioni, non abbiamo però letto sui giornali strilloni sull’invasione dei lombardi, non abbiamo sentito né ascoltato video dei signori Zoffili e Deidda ululare alla luna per difendere la Sardegna dalle orde infette.

Caso vuole che se ad arrivare non sono danarosi lombardi in aereo (dove fra l’altro non viene garantita alcuna distanza fisica tra i passeggeri) ma migranti con delle barchette, allora la caccia all’untore Covid fa notizia, compare sulle prime pagine dei giornali, arriva nelle aule della politica che conta, impazza sui social lasciando dietro di se la colonna infame dell’irrazionalità, della caccia al derelitto, della fobia dell’islamico, del razzismo verso il povero.

Quando ci fu la famosa fuga di notizie sui provvedimenti governativi che inasprivano le zone rozze nel Nord Italia e migliaia di persone si riversarono nelle seconde case nel Sud e nelle isole (in Sardegna si contavano 13mila vacanzieri sospetti), non abbiamo letto di grandi levate di scudi, a parte alcune eccezioni, non abbiamo sentito di “assalti alla Sardegna” o cose del genere. Eppure quello sì era un assalto, fra l’altro motivato proprio dalla fuga dalla pandemia e probabilmente coadiuvato proprio dai dirigenti politici dell’asse Lombardo-Veneto.

Oggi invece il signor deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda invoca addirittura l’utilizzo di navi da guerra per fermare i barchini e diversi sindaci paventano una ripresa del contagio da Covid-19.

«Che cos’è il genio? – si domandava la voce narrante del famoso film di Mario Monicelli Amici Miei – è fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione»
In questo senso il responsabile della Lega sarda Eugenio Zoffili, (rispedito dalla Brianza in Sardegna probabilmente per ricondurre sulla retta via l’eretico Solinas dopo la buffa querelle sul passaporto solitario), è a tutti gli effetti un genio.

Lo dice chiaramente su Sardegna live 27 giugno: “La Sardegna ha bisogno di turisti, non di clandestini”. 

Di cui molti turisti lombardi dove il numero di contagi è ancora alto e migranti no.
A proposito, ma Zoffili (che è lombardo) l’ha fatto il tampone prima di tornare in Sardegna a sobillare la guerra fra poveri?

L’opinione di Cristiano Sabino – esponente Caminera Noa