“Da settembre quasi 30mila studenti sardi (quasi un milione in Italia) non troveranno spazio nelle aule a causa dei limiti imposti dal governo. Mentre i vicini francesi chiuderanno l’anno scolastico in questi giorni, in Italia regna il caos”. Matteo Salvini denuncia la situazione che probabilmente dovranno vivere molti studenti nell’Isola a causa dell’emergenza sanitaria in atto.

“Noi – ricorda – abbiamo proposto di utilizzare gli spazi a disposizione nelle scuole paritarie ma Conte e la ministra Azzolina perdono tempo perché c’è un pregiudizio ideologico. L’unica notizia positiva è che l’Italia può contare su un Presidente della Repubblica come Sergio Mattarella”. I numeri citati dal senatore fanno riferimento, si legge nella stessa nota, “agli studenti iscritti negli istituti statali per l’anno 2019/2020 secondo i dati ufficiali del Ministero”. L’assessore regionale dell’Istruzione, Andrea Biancareddu, ancora non conferma.

“Siamo in attesa che vengano incrociati i dati del numero di alunni con quelli della superficie disponibile in metri quadrati e calcolati sulla base delle linee guida del ministero legate al distanziamento anti Covid – precisa – il sovrintende scolastico regionale Francesco Feliziani mi comunicherà molto presto i risultati”. Quanto alla riapertura delle scuole in Sardegna, che in base allo statuto autonomistico ha competenza primaria in materia, ancora non è stata scelta una data, “ma con ogni probabilità – annuncia l’assessore – sarà rispettato il calendario scolastico dello scorso anno accademico”, quindi il 16 settembre, due giorni dopo rispetto alle indicazioni nazionali.

La risposta della ministra Azzolina: “Nessun alunno sarà fuori, da Salvini numeri a caso”

“Nessun alunno sarà cacciato da scuola, come sta continuando a dire Matteo Salvini in queste ore, inondando le Regioni di numeri a caso. A settembre la scuola riaprirà per tutti. Abbiamo le soluzioni e abbiamo le risorse. E siamo al lavoro con il contributo di tanti. C’è chi, invece, preferisce usare la scuola per fare propaganda. È molto facile ma anche molto irresponsabile”. Lo scrive la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina su Facebook.