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Il PD in Regione alza la voce contro la lentezza dei controlli nelle strutture sanitarie.
Causa covid, in Sardegna, non tutte le strutture sono entrate a regime e i pazienti lamentano le mancate cure. Il Cup non ha ripreso ad accettare nuove richieste.

Le associazioni dei malati, i sindacati e i gruppi spontanei sorti sui social, parlano tutti con un’unica voce e accusano: ‘tra i pazienti chi non si è ammalato di Coronavirus corre il rischio di morire per altre patologie’. Roberta Gessa, segretaria regionale Fp CGIL, sostiene che ciò che serve ai sardi, in gran parte in difficoltà economica, sono le prestazioni a carico del SSN e non le prestazioni a pagamento.

Malati oncologici, ma anche cardiopatici, diabetici e con altre gravi patologie, privati dei necessari controlli, corrono il rischio di vedere irrimediabilmente compromesse le loro condizioni di salute. Gianfranco Ganau, presidente del gruppo consiliare del PD e medico si è espresso così: “Ritornare immediatamente all’ordinario potenziando i servizi è una necessità non ulteriormente derogabile, in sanità. La pandemia e il conseguente blocco delle prestazioni ambulatoriali hanno generato una situazione gravissima, con ritardi ed un ulteriore allungamento delle liste d’attesa, situazione che inevitabilmente comporterà, di per sé, un aumento dei decessi per patologie diverse da quelle virali, oltreché un aggravamento delle patologie croniche”, conclude Ganau.