Nasce a Cagliari una nuova campagna social con animatori e operatori sul territorio e basata sulla formazione per coloro che lavorano nei pubblici esercizi come antidoto alle dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti tra i giovani, in particolare dai 16 ai 24 anni.

Il progetto, presentato questa mattina nella sala consiliare del Comune di Cagliari, nasce dall’unione della Fipe Confcommercio sud Sardegna e dal Comitato di quartiere di Stampace.

L’obiettivo è semplice: combattere quella che ormai viene definita la “malamovida”, attraverso la sensibilizzazione dei giovani e dei giovanissimi sui pericoli provocati dal consumo di alcool e droghe. Questo unisce sia coloro che vorrebbero dormire sia chi vuole divertirsi.

Ci saranno dei corsi di formazione per chi sta dietro i banconi, mentre una equipe di professionisti di salute mentale batterà le zone più calde della movida ogni ultimo venerdì e sabato del mese per entrare in contatto con i ragazzi che stanno ore e ore a bere in piazze o scalinate.

“Tra entusiasmi e critiche, vogliono affrontare le difficoltà del carico antropico nel centro storico – ha spiegato Emanuele Frongia della Fipe – analizzando le cause che spesso portano a fenomeni di devianza ed espressioni di disagio giovanile”.

“Un gioco di parole – ha chiarito l’assessora alle Politiche sociali Viviana Lantini – per invitare i giovani a essere in qualche modo stupefacenti, ma senza bisogno di additivi come alcol e droghe”. Decine e decine di bottiglie lasciate nei luoghi di ritrovo della vita notturna. Con i giovanissimi che in qualche modo riescono ad aggirare le regole imposte dal Comune per evitare il consumo per strada degli alcolici. Al progetto collaborano anche Croce Rossa e Ats. “Attenzione a non sottovalutare anche gli spinelli perché spesso – è il monito degli esperti – vengono tagliati con altre sostanze come metadone e cocaina”.