“Respingiamo fortemente le gravi accuse formulate nei confronti degli operatori della Polizia di Frontiera dello Scalo Aeroportuale di Cagliari-Elmas, in occasione dell’arrivo dal Colorado di alcuni turisti statunitensi, respinti il 1 luglio 2020”.

Lo scrive Il Siulp Cagliari, affermando che “le dichiarazioni rilasciate ai vari organi di stampa dalla signora Federica Fanari, in qualità di portavoce dei cittadini statunitensi in questione con cui viaggiava dallo stato del Colorado, relative a un presunto trattamento da parte delle Forze dell’Ordine come se gli stessi fossero trattati alla stregua di “delinquenti”, getta un ombra di discredito inaccettabile e assolutamente non corrispondente alla realtà dei fatti sull’operato della Polizia di Frontiera che, durante il recente periodo di Lock-down, si è oltremodo spesa e distinta nell’agevolare e risolvere delle situazioni drammatiche in numerose occasioni, ricevendo il plauso da tantissimi utenti”.

Non solo gli operatori di Polizia hanno svolto tutte le attività del caso con grande professionalità e buon senso – scrive ancora – trattandosi peraltro del primo evento del genere in Italia, ma si sono prodigati nel gestire la delicata situazione anche da un punto di vista pretta particolare riferimento al soddisfacimento delle basilari esigenze dei minori presenti, acconsentendo all’utilizzo della sala dedicata al Terminal dell’Aviazione Generale caratterizzata dalla presenza di maggiori comfort”.

“Giova inoltre ricordare – conclude la nota – che la Polizia di Stato è un ente esecutore, il cui principale ruolo è quello di far rispettare la legge e le regole della civile convivenza; pertanto non si comprende come sia possibile che, pur svolgendo la propria attività lavorativa nel pieno rispetto delle stesse, si possa essere tacciati di “mancanza di umanità e buon senso”.