Riaprono le cucine alla Casa dello studente di Cagliari: gli universitari potranno prepararsi dei pasti caldi in alternativa al take away di questi giorni che ha scatenato le polemiche.

La mensa vera e propria riaprirà, invece, a settembre. Nel frattempo il sacchetto con il pranzo e la cena sarà modificato su richiesta dell’Ersu alla ditta fornitrice. La battaglia degli studenti che nei giorni scorsi hanno occupato la mensa di via Trentino, però, non è ancora finita: i ragazzi- raggruppati sotto il nome di “studenti universitari” – al momento non hanno detto ancora stop alla mobilitazione.

“Questa parziale conquista – insieme all’abolizione del divieto di superare le 48 ore di assenza dagli alloggi e al ripristino delle reti wi-fi – è stata ottenuta grazie ai mesi di lotta degli studenti, culminati con l’occupazione della mensa di via Trentino portata avanti in questi tre giorni- scrivono sottolineando il fatto di aver scelto una linea autonoma rispetto alle altre associazioni – Soltanto grazie alla nostra lotta portata avanti ad oltranza, siamo infatti riusciti ad ottenere quello che è solo il primo passo verso la piena attuazione del diritto allo studio”.

Il presidente dell’Ersu Michele Camoglio conferma le novità: “Proprio stamattina – spiega all’ANSA – dopo aver valutato gli ultimi Dpcm e aver approvato una variazione di bilancio, abbiamo deciso di riaprire le cucine di piano. Fermo restando che all’interno bisognerà sempre rispettare le regole imposte dall’emergenza sanitaria. Per quanto riguarda il take away anche noi abbiamo chiesto un altro menu: capiamo le proteste dei ragazzi. Ci saranno presto delle novità”. Proprio questa mattina Camoglio ha incontrato i rappresentanti di alcune associazioni per fare il punto della situazione e far conoscere agli studenti le ultime novità.