Il preambolo necessario è che sono libero da legami e connessioni con qualsiasi partito o movimento politico, non posso essere tacciato di portare acqua al mulino elettorale di nessuno.
Ho sempre considerato l’anomalia di un’Accademia di Belle Arti assente a Cagliari, una questione che in alcun modo potesse essere divisiva, come si potrebbe considerare l’assenza secolare e storica, di pubblica alta formazione artistica a Cagliari, di destra o di sinistra?
Se non è emergenziale, che in Italia, in Europa e sull’intero fronte Occidentale, l’unica area metropolitana priva d’Alta Formazione Artistica pubblica, sia quella Cagliaritana, cosa dovrebbe esserlo?
Quello dell’assenza Cagliaritana di un polo d’alta formazione artistica pubblico, è banalmente un problema d’alfabetizzazione artistica di un territorio dove il pubblico (anche politicamente) non è mai stato scolarizzato; territorio dove se vuoi fare di un qualsiasi linguaggio d’arte di genere un qualcosa che vada oltre il folk e l’artigianato, sei costretto a emigrare, prima per studiare e poi per lavorare con ciò che hai studiato, certo a casa ci si ritorna sempre, ma per qualche momentanea residenza artistica o per passeggiare d’estate al Poetto con le infradito.

Scrivo queste considerazioni dopo avere letto del calo si sondaggi del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, nell’indice di gradimento dei Cagliaritani, pare sia al momento tra i meno amati in Italia.
Questi sondaggi lasciano il tempo che trovano, lo sappiamo, sono indagini a campione, ma questo dato pubblicato mi ha portato a ricordare, quanto nelle scorse politiche comunali, sia stato accesso il confronto sulla questione Accademia di Belle Arti a Cagliari, non ho mai fatto mistero di come personalmente trovassi nelle scorse comunali il centro destra più credibile e in ascolto attivo sulla questione specifica.
L’area della Ghirra candidata sindaca proponeva come unica soluzione possibile quella della nascita di una sede distaccata dell’Accademia di Belle Arti di Sassari a Cagliari, con una soluzione che vedeva attivabile un solo corso con un indirizzo di studio che non fosse già attivo a Sassari, si lavorava per programmare un’Accademia di Belle Arti che non sarebbe mai nata, approccio che non spostava di un millimetro le problematiche d’accesso a certi corsi da Cagliari, non muoveva numeri percentuali tra i più alti d’Europa relativi a Cagliari e all’isola tutta, riguardo a dispersione scolastica ed emigrazione giovanile.

Il sindaco Paolo Truzzu e il suo centro destra mi parevano maggiormente motivati, nel comprendere e sostenere la problematica e si dichiaravano pronti a programmare ogni strada politica percorribile per fare si che Cagliari finalmente avesse una sua autonoma Accademia di Belle Arti, anche la formula di un’Accademia di Belle Arti Comunale (sul modello di Ravenna) pareva plausibile, l’autunno scorso con i migliori auspici in Comune a Cagliari si è deliberato all’unanimità in tal senso, poi cosa è successo?
Il Covid 19 ha anteposto a questa problematica nuove e altre emergenze?
Nonostante il Covid 19, gli studenti hanno conseguito la maturità, lavorando proprio su cosa abbia arrestato il Covid 19, in sede di colloquio orale ovviamente per gli studenti di Arti Figurative la questione Accademia di Belle Arti è comparsa più volte con la domanda di rito:
Cosa farai adesso che hai conseguito la maturità?
Si sposteranno come sempre, Roma, Torino, Bologna, Napoli, Milano…, resterà a Cagliari chi potrà permettersi lo IED, un piccolo gruppetto (più numeroso del solito) andrà a Sassari (ma per questioni di ridotto rischio pandemico rispetto l’altrove), qualcuno interromperà gli studi nel nome di famiglie logorate dalla crisi economica connessa alla quarantena.

Nonostante la quarantena e il Covid 19, è stata presentata durante il lockdown, una proposta di legge che mira a istituire un’Accademia di Belle Arti a Cagliari, proponente e firmatario Andrea Frailis, deputato d’area PD.
Poco m’interessa la propaganda politica elettorale pregressa fondata sulle colpe, le mancanze e le carenze dell’avversario, a Cagliari un’Accademia di Belle Arti è una necessità e chi studia e pratica l’arte con onestà intellettuale, non può che essere d’accordo, la politica d’area Cagliaritana tutta, non dovrebbe mai smettere di studiare e programmare come farla nascere.

Mimmo Domenico Di Caterino