Foto: Cagliaricalcio

Quaranta punti, fatidica quota salvezza raggiunta. Ma ora servono le motivazioni per dare un senso alle ultime sette partite.

L’Europa, se mai c’è stata qualche possibilità di raggiungerla, è sempre più lontana. Più che un vero e proprio obiettivo era uno stimolo. E alla fine il discorso più realistico lo ha fatto Nainggolan a fine gara a Firenze: bisogna migliorare la classifica e puntare al primo posto del gruppo di cinque squadre racchiuse in quattro-cinque punti. Insomma, il prossimo traguardo è arrivare ottavi. Anche perché il settimo posto è a nove lunghezze. E acchiappare una delle big non sarà facile nemmeno per il Sassuolo a quota 43. “Giusto fare i complimenti alla squadra – ha detto il presidente Tommaso Giulini dopo lo zero a zero con la Fiorentina – ha ottenuto questo risultato con sette giornate di anticipo e con grande sacrificio. Adesso abbiamo ancora sette partite da giocare, ci sono 21 punti in palio: cerchiamo di portarne a casa il più possibile”.

Giulini ha un sogno: “Non dipende da me, ma vorrei tanto che si riaprissero gli stadi, almeno parzialmente. Credo che sia arrivato il momento di pensarci: già le partite sembrano delle amichevoli, i giocatori sono spremuti, giocare senza pubblico è veramente brutto, rischiamo di fare disamorare gli appassionati. Poter riaprire la Sardegna Arena ai tifosi per Cagliari-Juventus, ultima partita casalinga della stagione, sarebbe una vera festa per l’anno del Centenario”.

Quello di ieri è stato l’ottavo punto del Cagliari dell’era Zenga. Che ha equamente diviso le sei partite del post lockdown: due vittorie (Spal e Torino), due sconfitte (Verona e Atalanta) e due pareggi (Bologna e Fiorentina). Gli obiettivi? “Mi piacerebbe finire nella prima metà della classifica – ha detto il tecnico dopo la partita del Franchi- non per me stesso, ma perché penso che lo meritino tutti: la squadra, la società, i tifosi, la città, la regione. Procediamo cercando di fare sempre il massimo”. Prossima tappa il Lecce. E domenica alla Sardegna Arena bisognerà trovare delle super motivazioni perché la squadra di Liverani in Sardegna si gioca una stagione. Rossoblu e Simeone frenati dal Var: anche questa volta, la seconda consecutiva, l’occhio elettronico ha bloccato il Cholito. Che, comunque il suo lo ha sempre fatto: in queste sei partite ha messo sempre la palla alle spalle del portiere. In due occasioni, però, senza la gioia del gol.