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“Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV-2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti”: lo comunicano il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di Sanità nel Monitoraggio settimanale.

“In quasi tutte le Regioni e province autonome sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio dal 29 giugno al 5 luglio, con casi in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio in alcune zone. Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 22/6-5/7) di 4.3 per 100 000 abitanti (in lieve diminuzione). A livello nazionale, si osserva una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Iss rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale 1, sebbene lo superi nel suo intervallo di confidenza maggiore”, si legge nel bollettino.

Sono 5 le Regioni con un indice Rt superiore a 1. Si tratta dell’Emilia Romagna (1,2), che ha lo stesso valore del Veneto. Segue la Toscana con 1,12 il Lazio con 1,07 e il Piemonte con 1,06. La Lombardia e’ a 0.92.

In diverse diverse regioni l’indice di contagio ha superato quota 1 a causa di “alcuni focolai di rilevanza piu’ o meno grave per l’importazione di infezioni dall’ estero”: lo ha spiegato Gianni Rezza, direttore per la prevenzione del Ministero della Salute, riferendosi ai nuovi dati del monitoraggio. “Serve rafforzare le misure di distanziamento sociale sapendo che l’Ssn sa identificare questi focolai e contenerli” ha concluso Rezza.