Da due notti le ciminiere della raffineria della Saras hanno emesso fumo nero e denso, destando la preoccupazione dei residenti di Sarroch, ma non solo: l’odore di idrocarburi si è infatti diffuso in tutto il Golfo di Cagliari.

“La Saras ci informa che presso lo stabilimento sono in corso le fasi di riavvio dell’impianto che era stato “fermato” per manutenzioni a marzo 2019″. Queste le motivazioni date all’assessora Alessandra Sanna dalla Saras. “L’industria assicura l’assenza di rischi per la sicurezza e la salute” si legge ancora in una nota affidata a Facebook, e che “il riavvio è quasi terminato e la situazione dovrebbe normalizzarsi nel corso della serata”.

Una dichiarazione smentita dai fatti: il fumo denso è ancora visibile e la puzza di idrocarburi è ancora presente, destando le preoccupazioni dei residenti, stanchi per una situazione che perdura da tempo e che periodicamente si ripropone, senza il supporto di un’assessora che ogni volta sembra non riuscire a gestire la situazione che lede gravemente la salute dei suoi cittadini.

Attendiamo il risultato delle emissioni, giacché Sanna ha annunciato, sempre su Facebook, che la Saras fornirà i dati.

Sulla questione è intervenuta anche l’intellettuale Lilli Pruna. “Una mattina mi son svegliata, ma l’invasore non è un soldato con il fucile ma un’industria, una ricca famiglia e un nutrito gruppo di azionisti, che producono ricchezza e si spartiscono profitti inquinando da 54 anni un ampio territorio e un tratto di mare, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno”.Ci sono stati morti e feriti alla Saras, lavoro pesante e rischioso, e una costante emissione di veleni nell’aria, in mare e nel territorio circostante”.

“Tutto sotto controllo – scrive ancora Pruna – secondo la Saras e le autorità locali: in 54 anni di attività della Saras non si è mai letto che un governo di questa Regione o la provincia o i comuni interessati abbiano esercitato qualche tipo di azione contro la Saras a tutela della popolazione e del territorio. Questo è esattamente il significato di sottosviluppo. Saras ha manifestato ripetutamente la pretesa che i sardi fossero grati e riconoscenti per la sua presenza, per essere stati scelti negli anni ’60 e salvati da un destino di sottosviluppo”.

“E come è accaduto in tutti i contesti poveri e sottosviluppati – conclude Pruna – i danni dei presunti salvatori sono stati pesantissimi e irrimediabili, incomparabilmente peggiori di qualsiasi altro destino: un esteso territorio avvelenato, una mortalità elevata e la salute compromessa per generazioni di persone, attività alternative alla petrolchimica impraticabili”.

La nube scura è visibile da più di 50 chilometri di distanza. Di seguito una foto scattata da Torre delle Stelle:

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