Sulla questione dei ‘fumi della Saras’ è intervenuta anche Salva il Mare, l’associazione di Sarroch per la tua tutela del mare e dell’ambiente. “In molti sui social discutono delle emissioni continue da parte dello stabilimento di questi giorni dovuto, secondo la Saras,  al riavvio dell’impianto, giustificando poi che il proseguimento di queste pesanti emissioni era dovuto un calo di tensione della linea elettrica Nazionale”.

“Gli amministratori – continua la nota dell’associazione – hanno dichiarato ai media testualmente: “Abbiamo avviato le verifiche sulle emissioni e contesteremo all’azienda le anomalie nel funzionamento nell’interesse della cittadinanza ed a tutela della salute pubblica. Inviata anche una nota formale all’Arpas“. Da tutto questo se fosse un caso isolato nel tempo potremmo anche farla passare, ma tutte le emissioni da noi documentate come sono state gestite? Le apposite centraline cosa hanno rilevato? E sull’esito di queste in passato cosa si è intrapreso? La centralina mobile del comune di Sarroch oggetto dell’azione giornalistica delle “Iene” che rilevavano una situazione grottesca quanto allarmante, ora cosa sta rilevando in questa situazione?”

“Noi come associazione – proseguono i soci – abbiamo richiesto formali delucidazioni al comune di Sarroch su quella vicenda, informando il Ministero dell’Ambiente. Come sono proseguite le azioni prospettate? Sono state evidenziate queste continue e massicce emissioni tali ritenere indispensabile l’opportunità di costituire opportuna commissione ispettiva di verifica da parte ministero dell’ambiente per verificare le condizioni degli impianti correlati al ripetersi di queste problematiche? Del resto rientrano nelle loro facoltà poiché sono loro che rilasciano le licenze all’industria. Chi si deve fare promotore per sollevare il problema?

“L’azione di tutela da loro sin ora intrapresa e visto il ripetersi degli eventi si può affermare che gli effetti risolutivi sono stati nulli. Sull’onda della campagna pubblicitaria intrapresa da questa industria che ci sta facendo tutti questi bei doni, ci riferiamo al loro gabbiano “Gaby” che insegna ai nostri bambini nelle scuole a risparmiare e non inquinare. Loro insegnano a noi a non inquinare. Anche noi facciamo la nostra favoletta, un cartone animato proprio come nel loro amorevole gabbiano “Gaby”. Come se fosse una piccola fiaba per bambini da sensibilizzare in una lezione di educazione civica anche noi proviamo a cimentarci come fanno loro nel linguaggio persuasivo per i bambini”.