Su Sider Alloys “i sindacati territoriali stabiliscono la definitiva conclusione dell’attesa passiva alla firma del contratto con l’Enel, accordo fondamentale per il rilancio dello stabilimento”. Le segreterie territoriali FIOM FSM UILM e CUB dei metalmeccanici hanno ripreso lo sciopero ad oltranza, sospeso per qualche giorno, perché fiduciosi dell’imminente firma, che invece tarda ancora ad arrivare.

“Il continuo rinvio dell’accordo che deve garantire le condizioni energetiche – si legge in una nota – ha incrementato l’esasperazione ed il malessere dei lavoratori, non più disponibili ad accettare ulteriori rinvii. L’attendismo del dott. Mannina, assente nelle interlocuzioni con il sindacato dall’ultimo incontro con il Mise, il 15 giugno, rischia di far superare l’attuale momento favorevole determinato dal mercato energetico e se questo avvenisse, coloro che ne pagherebbero le conseguenze sono solo ed esclusivamente i lavoratori”.

Per questo motivo, FIOM FSM UILM e CUB Territoriali, ritengono fondamentale arrivare all’accordo che stabilisca definitivamente il costo energetico adesso. “Non c’è più tempo per i rinvii, le istituzioni politiche nazionali e regionali, convochino il tavolo un chiarimento e per superare l’impasse in cui si è giunti, e dalla quale non si vedono dei risultati concreti. Allo stesso tempo si dichiara contrarietà all’azione unilaterale che ha collocato i Lavoratori della Sideralloys e della GMS in CIG per Covid-19, soluzione non condivisibile, per le tante lavorazioni da effettuare, essenziali per il rilancio reale dello smetter. Così come desta forte preoccupazione, il cambio di indirizzo, che doveva vedere la GMS svolgere i lavori della manutenzione; è ancora cosi, o si è completamente modificata la strategia aziendale, in merito alle lavorazioni sugli investimenti?”.

“La strategità dell’alluminio venga realizzata con i fatti” conclude la nota. “La politica a tutti livelli ufficializzi che sono state superate tutte le problematiche, e se cosi fosse, si pretenda dalla Sider Alloys il rispetto di quanto sottoscritto nell’accordo di programma. Se invece cosi non è, l’attuale proprietà esca allo scoperto e dichiari pubblicamente, quali sono gli elementi ostativi, se realmente si vuole far ripartire lo stabilimento di alluminio primario là si smetta di essere accondiscendenti nei tavoli pieni e trovare puntualmente “cavilli” ingiustificabili, che fanno vivere tutti alla giornata, oppure ci si prenda la responsabilità di quello che accadrà da oggi. È arrivato il momento delle risposte, certe!”