Riforma sanitaria e ritorno alle 8 province, sono questi i due testi di legge che la Regione Sardegna si è prefissata di approvare entro metà agosto. Ma l’opposizione non ci sta, e come scrive Michele Ciusa, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, la riforma sanitaria non è altro che una legge “moltiplica poltrone”.

“Ancora una volta, anziché occuparsi dei reali problemi della sanità sarda come le lunghe liste d’attesa che da sempre la affliggono, diventate chilometriche a causa dell’emergenza, la riforma sanitaria mira a ricostituire ben 8 ASL. Lo scollamento dalla realtà è evidente: i nostri ospedali soffrono di una carenza ormai cronica di medici, e nonostante la ripartenza delle visite ordinata dalla Regione, gli ospedali non sono stati messi in condizione di poter garantire la sicurezza” scrive Ciusa sul suo profilo Facebook.

“Ma qualcuno della maggioranza sardo-leghista realmente pensa che il vero problema del cittadino sia il nome dell’azienda ospedaliera o della ASL di riferimento? Ai cittadini piuttosto interessa il modo in cui riceveranno le cure e soprattutto che venga loro garantito di riceverle in tempi consoni ad evitare gravi e ulteriori peggioramenti dello stato di salute. La sanità che ci aspetta sarà ancora più povera, perché le tante poltrone in cantiere, di fatto, sottrarranno risorse utili. Risorse che andrebbero spese per garantire l’erogazione di servizi essenziali”.

E sulle 8 province: “Un pensiero tanto antico quanto inutile, tradotto in realtà al solo scopo di poter accontentare gli infiniti appetiti di questa maggioranza. Sempre più lontana dai problemi dei Sardi e sempre più arroccata nel Palazzo intenta a spartirsi la torta. Dobbiamo far sapere a tutti in quali mani è finita la Sardegna. Una Sardegna già fragile che sta inesorabilmente andando incontro ad un altro colpo mortale”.

Il post di Michele Ciusa