“Dalla protesta dei cardiopatici ogliastrini per l’apertura della sala di Emodinamica sono passati diversi mesi. Invano, perché l’ospedale di Lanusei non può ancora far affidamento sull’importante servizio finanziato con fondi comunitari, già collaudato ed entrato in funzione con risultati positivi per un breve periodo. A fronte dell’inerzia che sta caratterizzando questa annosa vicenda, ben lontana dall’essere risolta visto che si è in attesa di un secondo accreditamento, ho chiesto un incontro urgente al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Francesco Merloni,  per sapere quali iniziative ha portato avanti al fine di verificare la correttezza della spendita di risorse pubbliche”. Così la deputata del M5S, Mara Lapia, interviene sui ritardi nell’accreditamento della sala di Emodinamica al Nostra signora della Mercede.

La deputata,  che agli interventi in aula ha fatto seguire un esposto all’Anac e alla Procura della Repubblica di Lanusei, chiede ora al presidente Merloni un confronto urgente. “La sala di Emodinamica dell’ospedale ogliastrino – ribadisce la deputata Lapia – ha avuto un costo di 850 mila euro provenienti da fondi comunitari, fondi  che se fossero stati amministrati con diligenza e responsabilità, garantirebbero oggi un servizio essenziale e vitale per la cura di numerose patologie legate alla fisiologia cardiovascolare  dei pazienti cardiopatici. Non si comprendono le ragioni di un tale dispendio di denaro pubblico, senza che lo stesso abbia creato un reale e tangibile valore  aggiunto per il presidio ospedaliero di Lanusei” .

Secondo quanto segnalato da Lapia in un primo esposto formale, presentato a gennaio all’Autorità nazionale all’indomani dello sciopero della fame e dei farmaci salvavita di un gruppo di cardiopatici ogliastrini, la sala  ha  già avuto un accreditamento ed è stata pienamente funzionale per circa 8 mesi, in  due tempi diversi, con il supporto degli esperti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) di Cagliari. “Nell’attesa dell’accreditamento presso l’Hub di Nuoro, l’attività resta ad oggi sospesa. In questo  periodo di non operatività della sala, tra l’altro, sono stati impiegati ulteriori fondi pubblici per garantire l’assistenza ai pazienti cardiopatici presso i presidi ospedalieri di Nuoro e Cagliari. Ulteriori ritardi – conclude Lapia – non sono più ammissibili”.