La notizia, data in esclusiva da Cagliaripad, della nomina a Vicepresidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo dell’Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari ha scatenato innumerevoli reazioni e polemiche e questa mattina anche i consiglieri del centrosinistra Francesca Ghirra, Giulia Andreozzi, Marco Benucci, Marzia Cilloccu, Camilla Soru e Matteo Lecis Cocco Ortu hanno presentato un’interrogazione, la prima firmataria Francesca Mulas.

Infatti dopo anni di contributi distribuiti attraverso un bando per eventi culturali e spettacoli, nel 2017 il Comune di Cagliari con la Giunta Zedda si è dotato di un Regolamento per l’elargizione
dei contributi per attività culturali e di spettacolo.

Si tratta di uno strumento che detta norme precise garantendo equità e trasparenza: ogni anno il Comune stabilisce la quota da destinare alle attività, e questi soldi vengono attribuiti alle associazioni che ne fanno richiesta tramite un bando pubblico, con una commissione che valuta le domande in base a criteri ben definiti.

La scelta di fare un regolamento è semplice: in questo modo si evita la questua degli operatori che chiedono (e ottengono) i soldi per conoscenza e in modo non sempre equo come avveniva spesso negli anni ’90 e ’00.

Un anno fa, mentre il Comune era guidato dal Commissario prefettizio Bruno Carcangiu si è ritenuto, tra le priorità (???) di deliberare l’adesione del Comune di Cagliari all’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo.

L’iscrizione è gratuita senza alcun costo per l’ente, ma si legge nello Statuto e nel Regolamento dell’Associazione: il Comune versa un contributo se sceglie di ospitare in città eventi dell’Associazione, che ogni anno prepara un programma di musica, teatro, spettacoli e attività varie.

Lello Giua, direttore dell’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di spettacolo in un’intervista ci informò della collaborazione tra la sua associazione e Sardegna Concerti attraverso il Consorzio CO.CI.S. Sardegna e che entrambe le strutture fanno parte del BES, l’Associazione dei “Grandi Eventi” della Sardegna.

“Scatole cinesi” per chiedere contributi pubblici sotto varie forme anche per gli stessi eventi?

Quindi ricapitoliamo, l’Associazione decide operatori e offerta, il Comune può scegliere una o più proposte, e versa un contributo all’associazione.

Come se non bastasse il Comune mette a disposizione palco, strumenti, corrente, allestimenti, pubblicità e tutto quello che serve per l’evento.

Per tutte queste ragioni i Consiglieri della minoranza si chiedono se non sia un modo per aggirare trasparenza ed equità nell’uso delle risorse comunali destinate alla cultura.

“Ci sembra anche di essere tornati indietro di vent’anni, quando i soldi venivano elargiti a discrezione di assessori e dirigenti alla faccia della qualità, della varietà, della parità di accesso”, denunciano in una nota i rappresentanti del Centrosinistra.

Nell’interrogazione si chiede se attualmente questa amministrazione ha in programma di aderire al calendario di eventi proposto dall’Associazione per il 2020, e in questa eventualità quali siano le attività e spettacoli selezionati e con quali motivazioni siano stati scelti; a quanto ammonta l’eventuale contributo da erogare all’Associazione per il 2020; se l’eventuale contributo da erogare all’Associazione per il 2020 incida sul budget totale per le attività culturali e di spettacolo stanziato dal Comune per il 2020.

Cagliari, l’assessore Piroddi nominata Vicepresidente Associazione Enti locali per lo spettacolo